Vivo a Genova perché…/2 In ogni angolo c’è un tesoro
Il palazzo che oggi ospita la Camera di Commercio fu fatto edificare, tra il 1558 e il 1561, dal marchese Tobia Pallavicino, patrizio genovese commerciante in allume che aveva acquistato il terreno, per la somma di 14.520 lire genovesi, nell’ambito di quella che fu la più importante realizzazione urbanistica del Cinquecento a Genova: il taglio di Strada Nuova, l’attuale Via Garibaldi.
Il palazzo, costruito sotto la direzione dell’architetto Giambattista Castello detto il Bergamasco, comprendeva in origine un blocco cubico di due piani e un giardino sul retro, affacciato su Piazza del Ferro.
Nel 1704 il Palazzo fu acquistato da Giacomo Filippo Carrega che diede il via, con il figlio Giambattista, ai lavori di ampliamento che conferirono al Palazzo la struttura attuale. Il giardino fu trasformato in cortile interno, l’edificio sopraelevato di un piano e la facciata principale profondamente modificata. Sempre alla famiglia Carrega si deve la risistemazione della nuova ala, realizzata tra il 1727 e il 1746, e in particolare la decorazione della Galleria Dorata, affidata a Lorenzo De Ferrari, tra le migliori espressioni del rococò genovese.
Nel 1830, il Palazzo fu venduto dai Carrega ai baroni Cataldi e, nella seconda metà del secolo XIX, in seguito alla crisi economica della vecchia aristocrazia, fu affittato prima a una ditta e poi ad un istituto di credito.
Il frazionamento dell’edificio è stato evitato con l’acquisto, nel 1922, da parte della Camera di Commercio, cui si devono anche i numerosi restauri compiuti dopo l’ultima guerra, durante la quale la Galleria Dorata fu danneggiata da un bombardamento, e più recentemente in occasione del 2004, anno in cui Genova è stata Capitale Europea della Cultura.
Fra gli interventi recenti ricordiamo il restauro dei due prospetti principali, quello su via Garibaldi e quello su Piazza del Ferro, l’intervento di illuminazione artistica finanziato dalla Camera su tutti i palazzi di Via Garibaldi, il restauro della Cappella del piano nobile, con la collocazione del calco della celebre Vergine del Puget, e quello dell’atrio cinquecentesco.
Il Palazzo di Tobia Pallavicino è uno dei Palazzi dei Rolli, riconosciuti dall’UNESCO nel 2006 come patrimonio mondiale dell’umanità. Si tratta di dimore costruite dalle famiglie aristocratiche più ricche e potenti della Repubblica di Genova all’apice del suo potere finanziario e marittimo (XVI-XVII secolo), che la stessa Repubblica riteneva degne di ospitare sovrani, ambasciatori e uomini di stato. Questo esempio originale di rete pubblica di residenze private deputate a ospitare visite di stato fu decretato dal Senato della Repubblica di Genova nel 1576: i proprietari dei palazzi iscritti nei “rolli” (registri per l’ospitalità pubblica) erano obbligati ad ospitare persone in visita di stato, contribuendo così a far conoscere un modello architettonico e una cultura residenziale che attrasse artisti e viaggiatori famosi, a partire da Pietro Paolo Rubens. www.rolliestradenuove.it
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