Il dipinto della Crocifissione di Pieter Brueghel il giovane, due volte salvato dai Carabinieri e restaurato nel laboratorio della Soprintendenza

Il dipinto su tavola, fu donato alla fine dell’Ottocento alla parrocchia Santa Maria Maddalena di Castelnuovo Magra e venne trafugato nel 1979, per essere poi ritrovato dopo un paio di mesi, durante una perquisizione, dai CC di San Martino. Nel 2018 i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Genova vennero a sapere del progetto di rubarlo di nuovo e lo sostituirono con una copia fotografica. Ieri, nell’aula magna dell’Università si è tenuta una conferenza su “Investigazioni e restauro” e l’opera è stata esposta per un’ora nel laboratorio della Soprintendenza


L’incontro è nato con la finalità di presentare al pubblico l’importante dipinto fiammingo di Pieter Brueghel il giovane (Bruxelles 1564 – Anversa 1638) al termine dei lavori di restauro realizzati presso il laboratorio della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Genova e della provincia di La Spezia, in collaborazione con l’Università di Genova per quanto riguarda le indagini diagnostiche sull’opera.
Ieri si è tenuta una giornata di studio a cura di: Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Genova e la provincia di La Spezia Università di Genova, Scuola di Scienze Umanistiche, DIRAAS Dipartimento di Italianistica, Romanistica, Antichistica, Arti e Spettacolo.


Oltre ai risultati dell’accurato restauro sono state rese note le vicende storico artistiche del dipinto e le problematiche relative alla tutela, in particolare la storia travagliata delle vicende conservative dell’opera, del furto e del ritrovamento della tavola negli anni Settanta del Novecento e del recente tentativo di furto sventato grazie all’intervento dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Genova.
L’intervento di restauro è stato realizzato anche grazie al contributo di Fondazione Carispezia attraverso un bando di erogazione nel settore Arte e Cultura a favore della Parrocchia Santa Maria Maddalena in Castelnuovo Magra.
Il dipinto su tavola raffigurante la Crocifissione (cm 102,2 x 151,5) proviene dalla chiesa di Santa Maria Maddalena di Castelnuovo Magra in provincia della Spezia. L’opera, databile nel primo ventennio del secolo XVII, rappresenta la Crocifissione di Cristo sulla collina del Golgota, con la città di Gerusalemme sullo sfondo, e giunge nella chiesa di Castelnuovo nel 1890, grazie a una donatrice privata che le fonti archivistiche ricordano con il nome di marchesa Teresa Gargiolli.
Le origini del dipinto, ancora da scoprire, sono da rintracciare nell’ambito del collezionismo privato; secondo una tradizione locale non documentata, la tavola sarebbe stata acquistata nei Paesi Bassi da un ambasciatore della Repubblica di Genova, il cui nome non è stato tramandato e dai discendenti di questo giunto nelle mani della donatrice di Castenuovo Magra.
Nel gennaio del 1979 il dipinto viene trafugato dalla chiesa e ritrovato due mesi dopo dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di San Martino durante una perquisizione. A seguito del furto l’opera è sottoposta a un intervento di restauro, eseguito tra il 1979 e il 1980 da Martino Oberto con finanziamento dello Stato.
Nel 2018 un nuovo tentativo di furto viene sventato dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Genova che sostituisce il dipinto originale con una copia fotografica, sottratta dai ladri al posto della preziosa tavola, portata preventivamente al riparo in un luogo sicuro e segreto.
Nell’estate del 2021 il dipinto lascia il nascondiglio segreto e giunge la prima volta nel Laboratorio di restauro della Soprintendenza, per essere sottoposto a un intervento di manutenzione, necessario per l’esposizione alla mostra “Il mondo salverà la bellezza? Prevenzione e sicurezza per la tutela dei Beni Culturali”, organizzata a Roma dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale a Roma (Castel Sant’Angelo, 12 luglio – 4 novembre 2021).
In quella occasione si è presa coscienza della necessità di progettare un complessivo recupero dell’opera, che puntasse alla valorizzazione della superficie pittorica (alterata dalla vernice ossidata e da ridipinture dovute a precedenti interventi) e che prevedesse la sostituzione del sistema di contenimento del tavolato, origine dei fenomeni di degrado più evidenti a cui era soggetto il dipinto.
Il restauro del dipinto, iniziato nel gennaio 2022 e terminato a marzo 2023, è stato effettuato all’interno del Laboratorio della Soprintendenza e ha visto coinvolti:
Valentina Tonini, restauratrice specializzata in beni su tavola e incaricata del progetto, con la collaborazione dei restauratori Giovanni Ziglioli e Martina Avogadro; Stefano Vassallo e Angelita Mairani, hanno effettuato le Indagini su campioni prelevati dal dipinto; Rossana Vitiello, funzionario storico dell’arte, ha svolto il ruolo di direttore dei lavori.
Hanno inoltre collaborato per le Indagini diagnostiche multispettrali, Maria Clelia Galassi e Paolo Triolo, docenti dell’Università degli Studi di Genova.
Tali indagini hanno rivelato un underdrawing eseguito a mano libera, di grande eleganza e freschezza, ma hanno altresì evidenziato la presenza di pesanti ridipinture nella zona del paesaggio e del cielo che sono state oggi rimosse, grazie a un paziente e delicato lavoro di pulitura. È stato così possibile recuperare la luminosità del cielo, che prima dell’attuale restauro si presentava particolarmente oscuro, tanto da fare pensare, come segnalato da alcune descrizioni dell’opera, a una insolita ambientazione notturna del soggetto.
Infine, lo studio della dendrocronologia è stato effettuato da Anna Decri e Francesca Tassara dell’ISCUM APS (Istituto di Storia della Cultura Materiale), e l’indagine xilotomica da Daniele Arobba, Responsabile del laboratorio di archeobotanica del Museo Archeologico del Finale.
La Crocifissione di Castenuovo Magra si inserisce in un vasto gruppo di repliche eseguite nella bottega di Pieter Brueghel il Giovane da un prototipo del padre, Pieter Bruegel il Vecchio, andato perduto. Le versioni note, circa venti e tutte conservate presso musei internazionali, propongono il medesimo soggetto con alcune varianti limitate essenzialmente alla rappresentazione del paesaggio. Il confronto con questi esemplari si è rivelato fondamentale per comprendere la genesi dell’opera in cui le figure sono state realizzate sulla base di modelli di bottega che ritroviamo utilizzati anche nelle altre versioni, mentre il paesaggio presenta soluzioni originali.
La Giornata di studio si propone anche come anticipazione della Mostra dedicata alla Crocifissione di Brueghel e al suo restauro, che si terrà al Museo Civico Amedeo Lia della Spezia a giugno 2023, esposizione che vedrà accanto al quadro di Castelnuovo Magra altre opere dello stesso autore.
Nel corso della Giornata di studio è stato possibile vedere il dipinto dopo il restauro, accompagnati a piccoli gruppi, presso il Laboratorio della Soprintendenza nella sede di Palazzo Reale in via Balbi 10.
Giornata di studio a cura di Maria Clelia Galassi e Rossana Vitiello
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