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Depositi costieri, Municipio e Officine Sampierdarenesi affilano le armi: «Pronti a prendere iniziative per tutelare gli interessi di cittadini e lavoratori»

In vista dell’incontro con AdSP, previsto per il 3 aprile prossimo, i presidenti (rispettivamente Conaghi e Angusti) ne fanno una questione di responsabilità in caso di incidente: «Per un’ordinanza del 2001 della Capitaneria di Porto, non possono entrare nel bacino di Sampierdarena le navi “chimichiere”, come si può pensare alla dislocazione di un deposito petrolchimico proprio al centro di quel bacino?»

Michele Colnaghi, presidente del Municipio Centro Ovest, e Gianfranco Angusti, presidente delle Officine Sampierdarenesi spiegano di non poter «tacere il nostro dissenso, non riuscendo noi a capire a quale titolo parli il Sindaco/Commissario Marco Bucci in materia stringentemente portuale» e rilanciano la contrarietà di «cittadini, sindacati, Compagnia Unica, armatori» in merito alla dislocazione dei depositi costieri su Ponte Somalia, «poche centinaia di metri dalle case ed al centro del porto commerciale del bacino di Sampierdarena, in posizione ostativa per le attività limitrofe, con enormi ripercussioni occupazionali per i lavoratori portuali. Il crollo degli avviamenti della Compagnia Unica è stimato intorno al 30%».

«Per cui, la domanda che ci poniamo è, se fino ad ora, essendo in vigore l’ordinanza nº 32 del 2001 della Capitaneria di Porto, non possono entrare nel bacino di Sampierdarena le navi “chimichiere”, come si può pensare alla dislocazione di un deposito petrolchimico proprio al centro di quel bacino? – proseguono -. E se invece l’ordinanza dovesse essere annullata, la tutela del rischio – ratio dell’ordinanza stessa – verrebbe neutralizzata e la responsabilità finale, in caso di incidente, ricadrebbe non solo sulla Capitaneria di Porto (per avere permesso il traffico delle “chimichiere”, ma anche su AdSP, proprietaria dell’area e decisore finale dell’eventuale dislocazione. In conclusione, in vista della riunione che si terrà al tavolo con AdSP il prossimo 3 aprile, se quest’ultima non prenderà apertamente la decisione di annullare qualsiasi provvedimento favorevole alla dislocazione dei depositi petrolchimici su Ponte Somalia, noi ci riterremo liberi di prendere tutte le iniziative necessarie per tutelare gli interessi della cittadinanza e dei lavoratori».

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