“No al carcere duro”, ieri il corteo anarchico e nuove scritte sui muri. Il centro storico si ribella al vandalismo sugli edifici secolari
Ieri il corteo anarchico contro il carcere duro si è mosso alle 19:15 e ha bloccato il traffico veicolare. In via San Giorgio bloccati anche i pedoni per permettere ad alcuni attivisti di imbrattare il portone della ex Garaventa, sede della Polizia locale dei carruggi. Altre scritte sono comparse lungo il percorso, in aggiunta a quelle fatte nei giorni scorsi anche sui muri di edifici storici e vincolati. Gli abitanti si ribellano: la protesta corre sui social: «Ora basta vandalismi, intervengano le autorità»



Ieri il corteo anarchico contro si è mosso alle 19:15 da piazza della Commenda in direzione piazza Caricamento, occupando la carreggiata in direzione levante. I manifestanti hanno bloccato l’incrocio tra via Gramsci e via delle Fontane per ripartire alle 19:30 ed occupare poco dopo piazza Caricamento e ripartire poi verso piazza Raibetta e seguire il percorso via San Lorenzo – Canneto il Curto – via San Giorgio dove gli anarchici hanno impedito anche ai pedoni di passare mentre alcuni di loro imbrattavano di vernice rossa il portone della sede del nucleo Centro Storico della Polizia locale, presso l’ex scuola “Garaventa”. Il corteo è poi ripartito verso via Turati, via San Luca, via del Campo e piazza Santa Fede, dove è terminato alle 20:30.
In un’ora e un quarto i manifestanti hanno fatto danni con le loro scritte per diverse migliaia di euro, non avendo riguardo nemmeno per gli edifici storici del centro storico. Cosa che accade ormai da settimane. Nei giorni scorsi è stata imbrattata anche la medioevale Torre Piccamiglio, costruita nel 1437.

Stamattina sui social di legge una serie di denunce degli abitanti del centro storico per i vandalismi perpetrati nel corso della manifestazione e nei giorni precedenti. Qualcuno entra nel merito della “causa” dei manifestanti (a favore o contro, ma sempre condannando il metodo, quello delle scritte con lo spray sugli antichi muri). Più frequentemente la critica esula, qualche volta in maniera esplicita, dalla questione “41 bis”, l’articolo di legge sul carcere duro, intendendo proprio separare la protesta politica dagli atti vandalici perpetrati. Già nei giorni scorsi alcune associazioni di cittadini del centro storico avevano espresso condanna per il comportamento chiedendosi come mai le forze di Polizia non intervengano per evitare gli imbrattamenti che si stanno moltiplicando. E qualcuno anche chiedendosi perché si scelgano i muri del centro storico, definendoli più facili da sporcare impunemente di quelli dei veri palazzi del potere. Alcune associazioni dei residenti si stanno organizzando per chiedere alle forze dell’ordine di intervenire sugli atti di vandalismo nei carruggi.
In copertina: la scritta su Torre Piccamiglio, effettuata nei giorni scorsi
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