Ambiente 

“Ambasciatori del territorio” di Legambiente, oggi premiata la cooperativa agricola Monte di Capenardo

Si è svolta questa mattina nella sede genovese della cooperativa agricola Monte di Capenardo in via dei Macelli di Soziglia 48r, la consegna della targa “Ambasciatori del Territorio” che ogni anno Legambiente assegna ad agricoltori, artigiani e produttori che operano nel rispetto del patrimonio ambientale, sociale, culturale dei territori

«La Cooperativa Monte di Capenardo rappresenta per noi una eccellenza in ambito zootecnico  – ha spiegato Santo Grammatico, presidente di Legambiente Liguria –  L’allevamento allo stato brado, l’attenzione al benessere animale e al consumo di mangimi non idrovori, il presidio di una porzione di territorio ligure dell’entroterra, l’attenzione alla qualità e all’agricoltura biologica sono i fattori che hanno promosso ad Ambasciatori del Territorio questa realtà».

Grammatico durante la conferenza stampa ha sottolineato il senso di responsabilità manifestato dalla Cooperativa nei confronti dei colleghi allevatori quando per evitare la diffusione del virus della peste suina hanno scelto di abbattere immediatamente i suini.

«Il consumo di carne prodotta a livello industriale e intensivo va diminuito perché produce enormi impatti ambientali e climatici – ha concluso il Presidente di Legambiente Liguria – Le piccole realtà sparse sul territorio, invece, dovrebbero essere difese e salvaguardate ma la peste suina ha colpito soprattutto queste, mettendo in discussione la sopravvivenza di quel modello di allevamento».

L’intervento di Stefano Chellini, presidente della Coop. Agricola Monte di Capenardo prosegue il ragionamento di Grammatico: «La filiera della carne viene additata come uno dei principali consumatori di acqua. I dati che si possono trovare in rete parlano di circa 15.000 litri di acqua per ogni Kg di carne prodotta. Ma di quale filiera parlano? Perché c’è una bella differenza tra un allevamento industriale che utilizza silomais in coltura irrigua per alimentare animali sempre chiusi in capannoni di cemento armato e il nostro allevamento dove gli animali si alimentano di erba e fieno per oltre il 90% della razione e stanno per tutto l’anno al pascolo!»

«Gli agronomi della nostra Cooperativa – continua Chellini – in collaborazione con una tirocinante della facoltà di Produzioni animali sostenibili dell’Università di Parma, hanno fatto uno studio per valutare l’impatto delle nostra produzione su questa risorsa che, anche alla luce dei cambiamenti climatici, sta diventando sempre più preziosa. Lo studio ha indicato in circa 150 litri il consumo di acqua per kg di carne prodotta. Un rapporto di 1:100 che quantifica in modo chiaro la sostenibilità del nostro modello e delle nostre produzioni».

Gli ambasciatori del territorio sono simboli di una agricoltura rispettosa delle risorse naturali che non utilizza sostanze chimiche inquinanti, capace di garantire una crescita economica libera ed inclusiva, la tutela della salute e la qualità di vita di tutti, offrendo una concreta opportunità di sviluppo sostenibile a tutta la comunità locale. Queste sono le caratteristiche che servono per diventare ambasciatore del territorio. In Liguria la Cooperativa agricola Monte di Capenardo è l’unica realtà che quest’anno ha ricevuto il riconoscimento da parte di Legambiente.

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