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Toti: «Forte discesa del contagio in Liguria: 7 casi ogni 100mila abitanti»

«Segnaliamo un rallentamento di campagna vaccinale. Per la prima volta saremo in grado nelle prossime settimane di vaccinare, sia per dosi che per capacità di somministrazione del sistema sanitario regionale, più persone di quelle che sono prenotate nelle liste. Dovremo affrontare la stagione autunnale e i richiami: certamente Regione Liguria arriverà a quel 75% di copertura vaccinale che ci dà una garanzia, ma sarebbe opportuno non mandare a vuoto degli slot vaccinali»

«Anche questa settimana abbiamo una forte discesa del contagio in tutto il territorio regionale. L’incidenza in Liguria è di 7 casi per 100mila abitanti a settimana, abbondantemente sotto la soglia che delimita la zona bianca. A livello provinciale il savonese è a 12, lo spezzino a 5, l’imperiese a 1 e la Città metropolitana di Genova a quota 6». Il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti fa il punto sulla situazione Coronavirus nella nostra regione.
«Anche il numero delle persone ricoverate in ospedale è significativamente più basso rispetto a quello delle settimane precedenti – aggiunge Toti -, tutto questo nonostante un numero quotidiano di tamponi effettuati che, per livello di capacità di tracciamento, è indicato nei livelli guida ministeriali per situazioni di zona arancione o zona rossa».
«Sul fronte vaccini – prosegue Toti – ieri è stato stabilito uno straordinario record di oltre 20mila vaccini somministrati in un giorno, nonostante le note vicissitudini sull’uso dei vaccini a vettore virale. Oggi ne sono stati somministrati oltre 15mila. Ricordo che per tutti gli over 60 sono a disposizione anche i vaccini Pfizer e Moderna, in ragione di una maggiore timidezza di quella fascia di età a cui era destinato per indirizzo il vaccino AstraZeneca, su cui resta un po’ perplessità dell’opinione pubblica».
«Segnaliamo – precisa Toti – un rallentamento di campagna vaccinale. Per la prima volta saremo in grado nelle prossime settimane di vaccinare, sia per dosi che per capacità di somministrazione del sistema sanitario regionale, più persone di quelle che sono prenotate nelle liste. Questo è legato a diverse concause: la confusione comunicativa dei giorni scorsi e il caso tragico di Camilla, la fine della scuola e l’inizio delle ferie, oltre al fatto che le categorie di età più basse si sentano meno esposte alle conseguenze del virus e quindi abbiamo meno fretta di prenotarsi. A conferma di questo, nelle telefonate effettuate per anticipare la data di prenotazione, la maggior parte delle persone preferisce mantenere la data che aveva fissato. Significa che la fretta di accaparrarsi il vaccino sta via via scemando, anche a causa dei dati del Covid che parlano di un ridotto pericolo immediato».
«Voglio però sottolineare – aggiunge – che dovremo poi affrontare la stagione autunnale e i richiami: certamente Regione Liguria arriverà a quel 75% di copertura vaccinale che ci dà una garanzia, ma sarebbe opportuno non mandare a vuoto degli slot vaccinali. Su questo aspetto, nelle prossime settimane, cercheremo di sensibilizzare a livello di comunicazione sanitaria e istituzionale. Voglio rilevare inoltre che, se non verranno modificate in modo significativo le leggi sulla privacy non sarà possibile, ad esempio ai medici di medicina generale e agli operatori sanitari, che pure hanno dato la loro disponibilità, intervenire in modo adeguato. Per esempio, non è possibile trasmettere agli stessi medici di famiglia gli elenchi dei loro pazienti che non si sono vaccinati, su cui potrebbero intervenire in modo persuasivo spiegando i benefici del vaccino, perché è esplicitamente vietato dal garante della privacy. Se vogliamo incidere davvero su campagna vaccinale che sta andando bene, ma che ora ha bisogno di essere ulteriormente spronata, abbiamo bisogno di togliere questi vincoli».

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