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Eccidio dell’Olivetta, a Portofino la commemorazione a 74 anni dalla strage fascista

Eccidio dell’Olivetta, oggi il ricordo a Portofino. È stato Giacomo Ronzitti, presidente Istituto Ligure della Resistenza e dell’Età Contemporanea “Raimondo Ricci”, a pronunciare l’orazione ufficiale.
La sera 2 dicembre 1944 i nazisti prelevarono dal carcere ligure di Marassi 21 partigiani e 1 civile e li portarono alla spiaggia di Portofino. Qui li legarono con fili di ferro che i tedeschi erano riusciti a ricavare dagli abitanti del quartiere Olivetta di Portofino. Una volta legati, i prigionieri, tutti molto giovani, vennero fucilati; i cadaveri, legati e appesantiti da grosse pietre, vennero gettati in mare e di loro non si seppe più nulla. Alcuni pescatori, nei giorni seguenti il massacro, trovarono dei corpi in mare legati col filo spinato, ma non li riportarono a terra per paura di rappresaglie.
La scelta delle persone da fucilare venne fatta dal colonnello Siegfried Engel, capo della polizia nazifascista (Sicherheitspolizei – Sipo, “Polizia di sicurezza”) e della Sicherheitsdienst (SD, Servizio di Sicurezza) di Genova dall’inizio del 1944, mentre il responsabile dell’operazione fu il tenente della Kriegsmarine Reimers, comandante del porto di S. Maria Ligure.
Probabilmente, la causa dell’attacco fu una rappresaglia nei confronti delle brigate Garibaldi che uccisero, il 30 novembre 1944, delle spie fasciste.
<Sull’eccidio dell’Olivetta non può e non deve calare l’oblio perché significherebbe minacciare la trasmissione di esperienza e consapevolezza tra le generazioni, il cumulo di dolore innocente dei giovani trucidati barbaramente non può essere considerato lontano da noi. Mai> ha detto Giorgio D’Alia, vice sindaco del comune di Portofino, che ha partecipato al ricordo insieme a Arianna Viscogliosi, assessore del Comune di Genova e a Massimo Bisca, presidente Anpi Genova ed alcuni amministratori di Comuni della zona.
La commemorazione ha avuto inizio all’interno della navata nella parrocchia del Divo Martino (la chiesa parrocchiale dedicata a San Martino di Tour, ubicata nella parte più antica del borgo) in cui don Alessandro Giosso ha celebrato la messa solenne davanti ai parenti delle vittime, alle istituzioni, alle autorità.
Il corteo dei gonfaloni della Regione Liguria insieme e della Città Metropolitana di Genova con quelli di tutti i comuni partecipanti e i labari e le bandiere delle sezioni Anpi e della Filarmonica Colombo di Santa Margherita Ligure, si è diretto prima in piazzetta per poi procedere verso l’imbarcadero dove il battello ha portato i presenti alla spiaggia in cui l’eccidio venne consumato.  Le autorità sono salite sul gozzo su cui è stato trasportata la corona da deporre sulla stele su cui sono scritti nomi dei giovani trucidati.

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