Ambiente 

Emergenza petrolio, revocato lo stato di emergenza locale. Falso allarme chiazza oleosa: erano meduse

meduse Zona Arenzano 25.04.16

Dall’elicottero sembrava una chiazza oleosa, ma quando la motovedetta è giunta sul posto per verificare la situazione, il personale della Capitaneria di porto si è accorto con sollievo che si trattava di un gruppo di meduse, le piccolissime velelle, note anche come “Barchette di San Pietro” che, proprio per la loro tendenza a vivere sul pelo dell’acqua in branchi di numerosissimi esemplari trasportati dalle correnti e dal vento, hanno dato l’impressione che ci fosse una chiazza unica

Foto 3 meduse Zona Arenzano 25.04.16

 

<Le ricognizioni effettuate oggi dalle unità navali e dai mezzi aerei della Guardia Costiera – dicono alla Capitaneria di Porto – mostrano come le attività di disinquinamento svolte sia dai mezzi assolti dall’Iplom sia da quelli del Consorzio Castalia – messi a disposizione del Ministero dell’Ambiente a seguito della dichiarazione dello stato di emergenza locale – abbiamo completamente esaurito, a largo e lungo la costa, le residue presenze di iridescenze e di sostanza oleosa, che solo in alcuni punti si presentavano più consistenti>.
Il buon esito delle attività svolte in mare ha consentito, comunque,  all’ammiraglio Giovanni Pettorino di revocare a partire dalle 15 di oggi lo stato di emergenza locale, con conseguente rientro dei mezzi navali impiegati allo scopo.

L’intensa azione combinata tra le operazioni di contenimento e bonifica svolte dalle maestranze e dai mezzi terrestri presso la foce e lungo il corso del Torrente Polcevera e le operazioni di recupero delle chiazze oleose a mare svolte dai mezzi navali, costieri e d’altura, ha avuto la meglio sullo sversamento di petrolio che, iniziato la sera di domenica scorsa 17 aprile, a causa della rottura dell’oleodotto Iplom nella zona del Rio Fegino, poi riversatosi nel Torrente Polcevera, ha in parte interessato anche il litorale del ponente ligure.

<Fino a quando non sarà stata completata la bonifica del greto dei Torrenti interessati dallo sversamento – assicurano alla capitaneria – permarranno tutti i presidi di contenimento lungo il corso d’acqua e presso la foce, necessari ad evitare che anche quel poco di greggio ancora presente nell’alveo possa giungere a mare, così come resteranno ancora in servizio alla foce del Polcevera i battelli disinquinanti costieri>.

 

 

 

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