Tari, la rivolga delle imprese contro Miceli e la giunta

Ieri il Tavolo della piccola e media impresa che riunisce le associazioni di categoria del commercio ha incontrato il Comune di Genova per discutere di Tari, Imu e Tasi. Le imprese hanno sottolineato come i problemi idrogeologici e di risanamento ambientale della parte storica di Scarpino, che per questa annualità determinano costi extra per 2,7 milioni di euro per la raccolta del percolato, risalgono ad un passato in cui molti comuni della regione e della provincia conferivano nella discarica.
Per questo motivo, il Tavolo della Pmi ritiene che il costo non può essere a carico della sola collettività genovese e non dovrebbe quindi rientrare nella tariffa per il servizio Amiu. Ribadita, da parte delle associazioni, la necessità di proseguire nel percorso di riequilibrio della ripartizione dei costi tra utenze domestiche e non domestiche (imprese), così come già concordato negli scorsi anni, in modo da rispettare il principio ispiratore della normativa del “paga chi inquina”. In base ai dati a suo tempo forniti da Amiu, infatti, le imprese producono appena il 37% delle 800 tonnellate smaltite giornalmente. È stato richiesto inoltre l’inserimento di un elenco puntuale di categorie per le quali applicare integralmente la risoluzione n. 2 del 9/12/14 del ministero dell’economia che prevede la non tassabilità delle aree che producono prevalentemente rifiuti speciali, per i quali le aziende pagano già il servizio di smaltimento privato. Le associazioni del Tavolo, da ultimo, hanno preso positivamente atto dell’efficientamento e dell’aumento di produttività messo in campo da Amiu, contrariamente a quanto affermato dal precedente management, che aveva sempre sostenuto l’impossibilità di ulteriori tagli ed economie di scala. Ulteriore elemento favorevole è poi il mantenimento delle aliquote 2014 per quanto concerne Imu e Tasi.

Associazioni di categoria esterrefatte per l’annuncio dell’assessore al Bilancio del Comune Franco Miceli che ha comunicato l’aumento della tassa sulla raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. “La scusa utilizzata per giustificare l’aumento non è accettabile – dice Alessandro Cavo, dirigente Ascom -. Mancherebbero gli introiti che provenivano da case ora sfitte e da negozi ormai chiusi. Ma non mi pare una buona scusa, perché ai mancati introiti corrispondono minori consumi. Sembra che la giunta Doria sia avulsa dalla realtá, che non cammini per le strade della cittá. Il problema è che il Comune, negli ultimi anni, non ha in alcun modo lavorato sullo smaltimento dei rifiuti. C’è poi la questione della discarica. Con la nuova gestione di Amiu abbiamo iniziato un percorso che, ovviamente, non può dare risultati immediati”

Andrea Dameri, direttore di Confesercenti, Crediamo che tutti siano consapevoli che le imprese, dopo i raddoppi delle tariffe del 2013, non possono più sopportare un euro di aumento della Tari e che quindi debbano essere messi in campo tutti gli accorgimenti politici e tecnici per iniziare una normalizzazione della tassazione, specie per le categorie più penalizzate. I margini di manovra ci sono, specie rispetto alla corretta ripartizione dei costi tra utenze domestiche e imprese, sulla base degli effettivi quantitativi prodotti da ciascuna. Prendiamo atto che ci sono delle prospettive interessanti rispetto agli anni a venire e alle possibilità, che da tempo abbiamo chiesto, di efficentare e migliorare produttività e servizi e su questo non nascondiamo di avere grandi aspettative. Resta il nodo impianti, senza quelli la nostra resta una corsa ad handicapp e da questo punto di vista occorrono impegni precisi anche da parte di chi governerà la regione”.

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