Ok dal ministero al trattamento “salva basilico”
TRATTAMENTO STRAORDINARIO PER CONTRASTARE LA PERONOSPORA
CONFAGRICOLTURA LIGURIA: “UNA DECISIONE ASSOLUTAMENTE INDISPENSABILE OTTENUTA GRAZIE ALLA FERMA AZIONE DI CONFAGRICOLTURA NAZIONALE SUL MINISTERO”
UNA CONCRETA RISPOSTA AD UN SETTORE CHE PRODUCE OGNI ANNO 170 TONNELLATE DI BASILICO
Il Ministero della Salute ha approvato l’uso eccezionale del formulato Maestro WG advance (Fosetil Alluminio) sul basilico sia in pieno campo SIA in serra per contrastare la Peronospora belbahrii. Si potrà utilizzare per centoventi giorni giorni e, quindi, fino al 8 settembre 2015. Il decreto sarà presto pubblicato sul sito del Ministero, intanto se ne può richiedere copia al CeRSAA di Albenga, al CSF – Regione Liguria di Sanremo ed al Distretto Florovivaistico della Liguria.
Le denominazioni di qualità
La Denominazione di Origine Protetta (DOP) è il riconoscimento europeo che designa un prodotto agroalimentare il cui intero ciclo produttivo, dalla materia prima al prodotto finito, si svolge in un’area geografica ben delimitata, non riproducibile altrove. Il basilico è il prodotto orticolo fresco per eccellenza, simbolo inconfondibile, sia a livello nazionale che internazionale, della realtà produttiva agricola di Genova e della Liguria.
La Dop in Liguria
Il riconoscimento europeo della Dop “basilico genovese” è avvenuto nel 2005 con il Regolamento (CE) n. 1623/2005 della Commissione Europea, pubblicato sulla GUCE L 259/15 del 5.10.2005. Nel 2006 il Ministero delle politiche agricole e forestali, con D.M. 14 febbraio 2006, ha designato in qualità di Autorità pubbliche ad effettuare i controlli sulla DOP “Basilico Genovese” le Camere di Commercio della Liguria, coordinate dall’Unioncamere Liguria. La zona di produzione del “Basilico genovese” D.O.P. è delimitata al solo versante tirrenico del territorio amministrativo della regione Liguria con delimitazione individuabile nello spartiacque.
Basilico in commercio: Dop e non
Non tutti i tipi di basilico che troviamo in commercio a Genova e in Liguria rientrano nella Dop. E anche nel caso del basilico Dop ci sono diverse modalità colturali, in particolare relative alla raccolta, da cui dipende il prezzo finale al consumatore. Per fare un po’ più di chiarezza rispetto al prodotto commercializzato, elenchiamo i principali tipi di basilico in vendita, anche a prezzi molto diversi tra loro.
Non si possono fregiare della Denominazione di Origine Protetta i seguenti tipi di basilico:
- Basilico coltivato al di fuori del versante tirrenico della Liguria,
- Basilico confezionato in bouquet ma utilizzando non le piantine intere ma porzioni di piante sfalciate, presentate similarmente al bouquet attorcigliando i gambi più corposi e coprendo il tutto con terriccio e carta.
- Basilico coltivato su bancali e in alveoli con terriccio artificiale o in fuori suolo,
- Basilico trapiantato, ossia generato da un innesto erbaceo applicato sulla plantula.
Il pesto
Il pesto probabilmente deriva da una salsa agliata medioevale. Solo nell’Ottocento la ricetta viene codificata pressa poco come la conosciamo: ingrediente base il basilico, quello più rinomato si dice si coltivi nel Ponente genovese, aglio, pinoli, fiore sardo, parmigiano reggiano, olio extravergine d’oliva e sale marino grosso. Non stupiscono i due formaggi estranei alle produzioni locali liguri, il parmigiano reggiano e il fiore sardo si commercializzano da secoli su e giù per l’Italia, e una delle abilità culinarie dei Genovesi consiste nell’aver fatto proprie pietanze, ingredienti e prodotti che giungevano grazie ai traffici del porto e alle attività mercantili praticate dagli abitanti della città della Lanterna.
Oggi il Pesto è uno dei prodotti agroalimentari tradizionali della Liguria censiti dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MIPAAF) e nella sua versione più blasonata è un prodotto ricco di tipicità titolate: contiene due Dop liguri (Denominazione di Origine Protetta): il Basilico genovese e l’olio Riviera Ligure; un Presidio Slow Food, l’aglio di Vessalico (Imperia); una Dop sarda, il Fiore, una Dop emiliana, il Parmigiano, e infine sale rigorosamente marino.
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