Il governo blocca il progetto del Museo dell’Arte Digitale, per il Ducale si riapre l’ipotesi Bonacossa


Era tra i candidati della manifestazione di interesse per la direzione della Fondazione per la Cultura genovese, ma le ultime voci davano per poco probabile che la direttrice del Museo Nazionale (ruolo incompatibile con l’incarico genovese) lasciasse la prestigiosa direzione per un tornare in ambito locale. Lo stop da parte del ministro Gennaro Sangiuliano al progetto del suo predecessore Dario Franceschini riapre in linea teorica la possibilità, salvo diversi e più prestigiosi incarichi

Per il bando di genovese, altri incarichi non sono vietati, ma per le regole nazionali la direzione di un museo dello Stato italiano è incompatibile con qualsiasi altro impegno lavorativo. Ai più sembrava difficile che Ilaria Bonacossa lasciasse un incarico nazionale e molto prestigioso per uno locale.

Storica dell’arte contemporanea, dal 2012 al 2017 la cinquantenne milanese Ilaria Bonacossa è stata direttrice artistica del Museo Villa Croce. Dal 2017 è stata direttrice di Artissima, la principale fiera d’arte contemporanea in Italia, che ha guidato fino al 2021. Nel 2022 era stata nominata direttrice del Museo Nazionale dell’Arte Digitale che, nonostante sia già finanziato, il Governo sta tagliando.
Il progetto di Franceschini era quello di realizzare il Museo entro il febbraio 2026, inaugurazione delle Olimpiadi invernali di Milano e Cortina, nell’ex Albergo Diurno (erano bagni pubblici) progettato da Piero Portaluppi e aperto nel 1925, nel sottosuolo di piazza Oberdan nel capoluogo della Lombardia: Porta Venezia per i milanesi. Il Mnad, Museo Nazionale di Arte digitale, doveva essere il polo per le sperimentazioni d’avanguardia del Ministero della cultura, «dedicato alla produzione e presentazione di contenuti digitali – spiegavano al Mic al momento della costituzione -, svolgendo un ruolo strategico nello scenario culturale contemporaneo, sempre più digitalizzato, connesso e globalizzato, in cui la stessa nozione di opera e di pubblico va inevitabilmente evolvendo».
Stamattina, Massimiliano Zane parla in modo critico su Facebook dello stop del Ministero.

Massimiliano Zane è uno “che ne sa”. È progettista culturale e consulente in economia della Cultura; membro del comitato tecnico scientifico presso A.N.A Associazione Nazionale Archeologi e del Comitato scientifico presso Gallerie dell’Accademia di Venezia; esperto “senior” e docente presso Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali; consulente in Economia della Cultura e Digitalizzazione presso Archivio di Stato di Agrigento e Sezione di Sciacca; consulente in economia della cultura presso Ministero della Cultura; docente master presso 24ORE Business School; docente universitario presso Iulm Università; membro del Comitato Italiano presso Icomos Italia independent expert presso Cultural Routes of the Council of Europe programme; docente Universitario presso Università degli Studi di Palermo; expert management partecipant of REA-Research Executive Agency presso la Commissione Europea, membro del Comitato Italiano presso ICOM Italia
Ilaria Bonacossa, dopo gli studi classici al Liceo Tito Livio di Milano, si è laureata in storia dell’arte contemporanea alla Statale di Milano con una tesi sui pittori italiani negli archivi Goupil di Bordeaux, e ha poi frequentato dal 1998 al 2002 la Scuola di Specializzazione in Storia dell’Arte sempre alla Statale di Milano. Ha anche acquisito col massimo dei voti un Master in Studi Curatoriali di Arte Contemporanea al Bard College di New York.
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