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Asilo Villa Ronco, Brusoni: «Se serve inseriremo i bimbi in altre strutture». Lodi: «Non ci sono posti e ci sono liste d’attesa»

Trenta famiglie senza servizio di asilo nido. Interrogazione di Monica Russo (Pd), Cristina Lodi (Azione) e Filippo Bruzzone (Lista Rossoverde). L’assessore al Personale, ma anche alla Scuola, risponde che non è sua la competenza del personale della Cooperativa Lanza del Vasto che, però, ha in affidamento da Tursi il servizio. L’assessora aggiorna a venerdì, per sapere se la cooperativa assumerà gli insegnanti che mancano. Il Comune di Chiavari, alla luce della situazione di Lanza del Vasto (di cui si sta discutendo da mesi in Prefettura) ha affidato ad altri il servizio

Trenta famiglie si sono trovate senza asilo nido per i figli e devono affrontare enormi difficoltà per gestire bambini e lavoro. «La situazione era nota e si poteva intervenire» ha detto Monica Russo, oggi, in consiglio comunale. La situazione è quella della Cooperativa Lanza del Vasto, oggetto di proteste dei i lavoratori e dei sindacati per «i continui ritardi nel pagamento delle retribuzioni, gravi problemi logistico-organizzativi causati da esodi di massa con conseguente riduzione degli organici e mancanza di liquidità per erogare i servizi; carenza, in alcuni casi assenza, di forniture del materiale di consumo». La pesante situazione in cui versano dipendenti e utenti ospiti nelle residenze sanitarie e case di riposo gestite dalla Cooperativa è stata oggetto di svariate proteste e manifestazioni.

Anche le maestre dell’asilo nido Villa Ronco hanno lasciato il lavoro. Resta solo la coordinatrice. Per questo da lunedì i bimbi hanno perso il loro nido.

Cristina Lodi di Azione ha detto che la situazione di Lanza del Vasto è nota da tempo. I lavoratori, come detto, da giugno sono senza stipendio. «L’Amministrazione da mesi sapeva dell’incertezza per molti servizi. Già a giugno il Comune avrebbe dovuto fare il punto con i sindacati e l’azienda un check per capire quali servizi sarebbero stati in discussione. Sono ben 500 i lavoratori coinvolti. Molti comuni, come quello di Chiavari, hanno revocato l’affidamento a Lanza del Vasto».

Filippo Bruzzone ha chiesto «come si intenda garantire il servizio».

«Il personale della cooperativa non è gestito dal Comune – ha detto Brusoni, che però non è solo assessore al Personale, ma anche alla Scuola -, ma le mie porte sono aperte per trovare soluzioni anche per la loro situazione. Ieri ho incontrato le famiglie della scuola dell’Infanzia Villa Ronco e abbiamo riferito loro che il servizio nido è stato sospeso dal 2 al 6 ottobre, ma che ci è stato garantito che dalla prossima settimana verrà ripristinato. Inoltre, se il servizio, nonostante le rassicurazioni, non dovesse ripartire siamo pronti a mettere a disposizione altri posti disponibili, da reperire tra il privato e il pubblico all’interno del distretto di appartenenza. Si tratta di 30 posti per i bambini 0- 36 mesi. Venerdì prossimo sapremo se il servizio sarà garantito, o se ci sarà bisogno di reperire questi 30 posti nel distretto». Brusoni ha anche detto che non ci sono a disposizione posti per i bimbi tra 12 e 24 mesi.

Monica Russo ha sottolineato come in consiglio l’assessore non avrebbe affrontato «il nodo fondamentale e, cioè, come il comune sceglie i partner. Ho notizia che il comune di Chiavari abbia riaffidato ad altra realtà il servizio perché la cooperativa non sarebbe in regola col Durc. Il Comune ha il dovere di scegliere servizi che garantiscano la tutela sia dei lavoratori sia dei bambini e delle famiglie».

Bruzzone ha detto di essere «Perplesso della gestione del servizio» aggiungendo che «dire che sia lacunosa e un eufemismo. Non si ha la minima idea della gestione servizio».

«Da aprile ci sono incontri in Prefettura sulla questione Lanza del Vasto, a cui ha partecipato anche l’assessorato alla Scuola insieme agli assessorati al Lavoro – ha detto Lodi in aula -. La situazione è nota. L’assessorato, alla luce di questa situazione nota, pensa che la cooperativa possa assumer entro lunedì? Le famiglie sono in difficoltà, devono andare a lavorare. È inaccettabile che in questa città, alle prese con problemi di denatalità e con la carenza di servizi, non si ponga rimedio a questa situazione».

A margine, Lodi ha spiegato posti disponibili negli asili nido dove sistemare i bambini dell’Asilo Villa Ronco non ce ne sono, anzi esistono liste d’attesa.

Per oggi, Lodi aveva presentato un articolo 55 che è slittato in conseguenza della discussione sul terreno di Trasta che era destinato a container per migranti e che è stato messo fuori gioco perché appartiene a una collaboratrice, dimissionaria a seguito di quanto accaduto. L’articolo 55, che verrà trattato nel prossimo consiglio comunale, tratta proprio delle liste d’attesa.

Il testo dell’articolo 55 di Cristina Lodi

Superamento delle liste di attese servizi 0/6 anni
Si invita l’aula a esprimersi in merito all’importanza di poter fornire ai genitori servizi infanzia 0/6 anni in grado di non avere liste di attesa e quindi accessi possibili sempre rispetto alle domande presentate.
È fondamentale ricordare che la scuola dell’infanzia concorre all’educazione e allo sviluppo affettivo, psicomotorio, cognitivo, morale, religioso e sociale dei bambini promuovendone le potenzialità di relazione, autonomia, creatività, apprendimento e mira ad assicurare un’effettiva uguaglianza delle opportunità educative.
È altrettanto importante ricordare che l’asilo nido favorisce le capacità di apprendimento e gli studi condotti in Europa e nel resto del mondo, dimostrano che i bambini frequentanti l’asilo nido, hanno maggiore possibilità di successo ad affermarsi nella vita, in quanto in possesso degli strumenti giusti per conoscere sé stessi e il mondo esterno.
Per una vera conciliazione tra lavoro e attività di cura per una donna è necessario poter fare affidamento ad una rete di servizi per l’infanzia zero sei, fondamentali anche per creare le condizioni per le donne disoccupate al fine di trovare lavoro.
È urgente costruire un sistema zero/sei anni che sia alle donne che agli uomini che ne chiedono l’accesso, offra possibilità di inserimento dei propri bambini e delle proprie bambine senza liste di attesa e per questo servono assunzioni e poli educativi funzionanti.

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