Per mettere in sicurezza la falesia tra Capolungo e Bogliasco servono 8 milioni di euro. Tursi in contenzioso con il Demanio
Interrogazione di Donatella Alfonso (Pd) in Consiglio comunale per conoscere le ragioni del mancato intervento sulla frana che nel 2014 ha causato l’evacuazione di 14 persone. Piciocchi: «Mi sono attivato con la Corte dei conti perché non capisco il motivo per il quale il Comune debba spendere una cifra tale per la messa in sicurezza e il consolidamento di un patrimonio che non è comunale: noi esercitiamo una delega, ma c’è un principio di correlazione tra le deleghe e gli esercizi economici»


«Abbiamo appreso dalla stampa di un’indagine, di una perizia resa dall’Università, che avrebbe attestato uno stato di degrado della falesia tra Capolungo e Bogliasco. Premesso che non ne siamo in possesso e che questa sarebbe stata commissionata da parti private, come mio dovere mi sono attivato per acquisirla e valutarla con i miei collaboratori e posto che in giudizio sono stati fatti diversi accertamenti tecnici, non è emersa questa situazione di degrado tale da minacciare la ferrovia e la via Aurelia. Agli atti del Comune non risultano informazioni così inquietanti». Ha risposto così il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici Pietro Piciocchi all’interrogazione della consigliera del PD Donatella Alfonso che chiesto le ragioni del mancato intervento sulla frana del 19 gennaio 2014 a Capolungo che ha causato l’evacuazione di 14 persone. «Per quanto riguarda la soluzione c’è un giudizio che pende e a oggi non abbiamo avuto la sentenza di primo grado e l’esito del processo, ma c’è un provvedimento cautelare che ha ordinato al Comune di realizzare una serie di interventi in cui, dal punto di vista attuativo non è mai stata messa in discussione la differenza del Comune con la subdelega del demanio marittimo, ma che per quanto riguarda la competenza finanziaria – essendo 8 milioni di euro – spetterebbe al demanio l’intervento su un bene non di proprietà comunale. Mi sono attivato con la Corte dei conti perché non capisco il motivo per il quale il Comune debba spendere una cifra tale per la messa in sicurezza e il consolidamento di un patrimonio che non è comunale: noi esercitiamo una delega, ma c’è un principio di correlazione tra le deleghe e gli esercizi economici e noi abbiamo un conflitto con l’amministrazione che dovrebbe farsene carico».

«Un altro problema – conclude il vicesindaco – è che è un’opera tanto complessa e invasiva che comporterebbe l’occupazione stabile della strada, comportandone l’apertura a senso unico alternato con conseguenze che lascio immaginare. Verificheremo. Alla luce delle perizie del tribunale abbiamo ritenuto di intervenire immediatamente con un’opera di difesa costiera andando a ricostruire la scogliera ai piedi della falesia. L’oggetto del contendere è se questa sia dovuta dall’erosione dovuta dalle piogge o da carenze manutentive o dall’azione del mare: prevale quest’ultima tesi e quindi la prima opera è stata di difesa costiera. Abbiamo stanziato un milione e mezzo, è stata approvata dalla Regione e partirà a breve».



Il video del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza ripreso dall’elicottero nel 2014
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