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Prenderci cura di lei

susanna

Susanna Grenzing, è una genovese che ha scavallato gli enta, mia amica su facebook, simpatie per il centrodestra, direi, ma questo non ha alcuna importanza. Perché mi ha colpito per la giovanile intraprendenza con cui dimostra l’amore che tutti noi dovremmo avere per la nostra città. Con un pizzico di rammarico. E non potrebbe essere altrimenti, per le condizioni di degrado in cui si ritrova. Eppero’, come si dice, e lei dimostra, la speranza è l’ultima a trapassare. Perciò posta sicura sopra ad una bellissima fotografia di Andrea Robbiano. “Abbiamo vissuto per decenni in una città che hanno ucciso lentamente. Scandali Amiu, hanno lasciato morire il porto che era il nostro fiore all’occhiello. Ma io la trovo così bella e così nascosta. Sta a noi prenderci cura di lei, amarla ed esaltare la sua bellezza e fascino che per me non ha eguali!”. Non le si può dare torto, aggirandosi per il centro. Pietro Arvigo, per esempio, nel processo del trapasso della speranza dimostra si essere un po’ più in là. Lo proverebbe il maiuscolo utilizzato a mo’ si urlo nel suo post, con tanto di foto allegata, che mi piace segnalare “UN TEMPO C’ERANO LE BARZELLETTE CON SCRITTO: “SENZA PAROLE” – IO SCRIVEREI QUESTE PAROLE CHE DICEVANO I LATINI: “HOMO SINE PECUNIA IMAGO MORTIS” (L’UOMO SENZA DENARO E’ IMMAGINE DELLA MORTE). QUALE MIGLIOR RITRATTO DELLA CITTA’ E DEI SUOI CITTADINI?”

 — presso Foto scattata in P.zza De Ferrari addì 15.11.2016.


albero
 
 
Il post dà subito luogo ad un dibattito serrato. Giulio Saturnino avverte ” È un gelso. I gelsi perdono le foglie. Perché vedere degrado anche dove non ce ne è” . Vivo o no, il gelso, ammesso che tale sia, lo stesso Arvigo ironizza sulla decadenza cimiteriale del nostro centro e di piazza De Ferrari, che il suo fascino d’antan, obbiettivamente, se lo porta male. “Se vuoi decorare la P.zza principale della città non ci vorrai mica mettere delle piante così… Mettete dei “pini”, magari dei “cipressi”, forse sarebbero ancora più adeguati…” Annamaria Scotto, ideatrice del gruppo Genova contro il degrado, che conta oltre mille amici, lo segue a ruota “Può diventare il nostro simbolo….”,  e battibecca difendendo il gruppo “Dice che è vivo? Comunque, sig. Giulio Saturnino, semplicemente sembra morto, non lavoriamo in malafede…” Ancora Saturnino “Vivo e vegeto! Appuntamento in primavera”. La Scotto chiude: “Meno male! “. In suo soccorso arriva Mario Olivari con un’altra immagine di una transenna sotto i portici  di via Venti Settembre “Nonostante tutte le discussioni su questo e altri temi la città continua ad annegare nel degrado più assoluto. Anziche cercare di risolverli si ci giustifica tirando a mezzo la politica”
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Già la politica l’assessore Gianni Crivello assessore con pluricompetenze (Lavori Pubblici Formulazione del Piano triennale Opere pubbliche, comprensivo degli interventi di sistemazione idrogeologica e di difesa del litorale – Coordinamento POR Indirizzo e controllo di Aster) annuncia “Iniziano alcuni interventi puntuali di restauro della pavimentazione-mosaici di via XX settembre. Si tratta di ripristinare sette piccole aree di pavimentazione in cui si è rilevato il distacco delle tessere dei mosaicisti o dove occorre reinserire i giunti. Sono interventi aggiuntivi a quelli più estesi già fatti per migliorare una delle vie più significative di Genova. I lavori saranno sospesi nel periodo dal 8 dicembre al 15 gennaio, al fine di non creare disagi alle varie attività commerciali. Il tutto( piccole aree di cantiere comprese) è stato gestito in maniera collaborativa e sinergica, con la direzione del commercio, associazioni di categoria e soprattutto con la presidente del Civ, Ilaria Natoli“. Insomma lassù qualcuno ci ama, specialmente questo assessore, uno dei più presenti e meno criticati di questa giunta Doria. Assessore che in periodo di endorsement si è segnalato anche per aver fatto un passo indietro, argomentando che si sentirebbe inadeguato per la carica di futuro sindaco. Mario Olivari ancora lo pressa “Piazza De Ferrari anello intorno alla fontana. Aspettiamo le nuove pezze in cemento, magari con un cemento più appropriato”
olivari
E Barbara Besante apre un altro fronte, focalizzando l’ennesimo problema del nostro centro storico in decadenza “Scusate.. cosa sta succedendo alle edicole religiose dei vicoli?”. Post che, sotto sotto, pone la questione della sicurezza nei nostri carugi, dove qualcuno rimuove le madonnine delle edicole pensando di farne remunerativo commercio, o, più semplicemente, di esporle fra le quattro mura di casa propria. E c’è un sindaco che pervicacemente di sicurezza non vuole sentirne parlare. Proprio Doria, recentemente, ha replicato ai gestori di locali che protestavano per la discussa ordinanza sulla Movida, <No alla monocultura Movida> per il centro storico relazionando in consiglio comunale, a proposito della querelle tra lui e le imprese della vita notturna della città vecchia che lo accusano di non aver risolto, col provvedimento, i problemi di ordine pubblico e vivibilità e contemporaneamente di aver distrutto le loro imprese. Il sindaco aveva suscitato le ire di Marina Porotto, vice presidente dei bar Fepag Ascom, vice presidente della Consulta Civ Ascom e presidente del Civ delle Erbe che gli aveva risposto per le rime “Il Sindaco ha dimostrato, quando ci ha ricevuti, di non conoscere nemmeno l’ordinanza che ha firmato sostenendo che vi era solo l’indicazione dell’orario del termine della somministrazione, mentre alle ore indicate i locali devono essere proprio chiusi, puliti e con la saracinesca giù. La differenza è, di fatto, di un’ora in più o in meno. Tantomeno, noi crediamo, Doria conosca la realtà di questa zona del centro storico di sera, di notte e forse anche di giorno. L’amministrazione in questo periodo ha completamente abbandonato la città vecchia, se si eccettua la zona della Maddalena. Che ora Doria venga a pontificare, a 5 mesi dalle elezioni, su come si debbano rilanciare i carruggi sembra la beffa che si aggiunge al dannno”.
post-porotto
E lo bastona anche Massimiliano Morettini, Dem e ex assessore della giunta Vincenzi “Marco Doria: “Il nostro modello di centro storico non è quello dei giovani che vanno nei bar a bere a notte fonda, ma di un quartiere vivibile e restituito alla cittadinanza”. Non solo l’ordinanza che è sbagliata, inutile per gli obiettivi che si pone, dannosa per gli effetti che produce su tante attività economiche. Ora anche queste parole sciatte, superficiali, da sinistra bigotta. Culturalmente deprimenti nel descrivere una realtà che non è più. La città ha convissuto con il fenomeno orrendamente chiamato movida quando era 10 volte più imponente. Ora parliamo del simulacro di quel fenomeno. Certo in alcuni aspetti molto dannoso e fastidioso. Ma descrivere i ragazzi di oggi e la più bella parte della città così è ingiusto, non corrispondente al vero e dannoso. E aggiungo: per chi non ama stare in casa alla TV alla sera e invece ama mangiare bere e ascoltare della musica in giro senza dare fastidio a nessuno, queste parole sono irrispettose”.
Ecco, a quanto pare questo sindaco, espressione a quanto dice Morettini di una “sinistra bigotta” non può, o non ha proprio alcuna intenzione di prendersi cura della sua città, visto che a conti fatti, pur abitando nel suo palazzo situato appena a qualche metro dalle zone della movida, il centro storico, le sue straordinarie bellezze e le sue risorse, anche in termini turistici, parrebbe proprio non conoscerle a sufficienza. E seppur alla fine del suo mandato, e in vista di una possibile ricandidatura  – fino ad oggi mai smentita – nemmeno sembrerebbe voler dimostrare la necessaria capacità di ascolto per le esigenze dei suoi concittadini.

Il Max Turbatore

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