Successo del concerto per la movida. I locali marceranno martedì su Tursi, forti della valanga di firme raccolte – I 20 VIDEO DELLA SERATA
Molte le attività ridotte sul lastrico, moltissimi i dipendenti lasciati a casa. I problemi si stanno spostando nei quartieri del levante dove non esiste riduzione dell’orario. Ma restano anche nel centro storico, dove dopo la chiusura dei locali per almeno un paio d’ore restano gruppi di giovani ubriachi che si portano l’alcol da casa, gli spacciatori e i loro clienti. La soluzione naturale sarebbe il controllo delle forze di polizia, che avrebbe anche evitato l’ordinanza, ma ancora le autorità non sembrano volersene fare una ragione
Un successo il concerto di ieri in cui i musicisti genovesi hanno voluto testimoniare il loro no al proibizionismo istituito con la sua ordinanza dal sindaco Marco Doria. Anche il mondo della musica sta subendo le ripercussioni: i locali, anche quelli corretti, hanno ridotto fortemente i loro introiti e raramente, ormai, organizzano interventi. Anche alla Siae, a cui si pagano i diritti anche per i concerti, si sentirebbero forti le ripercussioni della chiusura anticipata dei locali.
I titolari dei bar e i circoli hanno quasi terminato la raccolta delle firme per la modifica dell’ordinanza che ha messo in ginocchio non solo i locali caciaroni e poco rispettosi delle regole, ma anche quelli “regolari”. Molte le licenze messe sul mercato (a un prezzo molto inferiore a quello d’acquisto) e c’è il rischio che a comprare siano i bengalesi ai quali l’ordinanza ha chiuso (correttamente, visto che molti vendevano alcol a basso costo a chiunque, minori e ubriachi) i mini market alle 21. Alcuni di loro sono già andati a fare proposte di acquisto ai titolari dei locali e se l’ordinanza non libererà quelli corretti, i bar di qualità finiranno in fretta in mano proprio a loro. A quel punto la situazione del centro storico diventerà incontenibile.
Aziende, quasi sempre familiari, in ginocchio, dunque e molti dipendenti lasciati a casa per tentare di contenere le perdite. Questa ordinanza, sostengono le associazioni di categoria (Fepag Ascom e Fiepet Confesercenti che per la partita collaborano con Arci), è uno sfacelo anche sotto il profilo dell’impresa e del lavoro. Situazione che rischia di travolgere anche i musicisti.
Ieri a testimomoniare la loro vicinanza ai colleghi dei carruggi e a dimostrare alla città e al Sindaco che i bar non sono soli in questa battaglia contro un’ordinanza che l’intero commercio genovese ritiene ingiusta e causa di una forte turbativa della concorrenza (infatti in altre zone della città ci sono locali che prima non aprivano la sera che ora tengono le saracinesche alzate fino a tardi e i bar del levante sono strapieni, insomma si sta solo spostando il problema in altre zone della città) c’erano anche la presidente della Consulta Civ Ascom Ilaria Natoli e la presidente del Civ Colombo-Galata Manuela Carena. Natoli, che è anche membro di giunta Ascom, ha denunciato ancora una volta che il sindaco Marco Doria, pur avendo ricevuto il gruppetto degli abitanti che vorrebbe spegnere completamente la movida, non ha mai ricevuto nè le associazioni di categoria nè i rappresentanti dei bar del centro storico (appoggiati da un corposo gruppo di residenti che hanno firmato in massa la loro petizione), attuando una forte disparità di trattamento tra due categorie di cittadini.
Ecco le interviste ai musicisti testimonial della movida sana, a Ilaria Natoli, a Manuela Carena e a Marina Porotto, vice presidente dei bar di Fepag Ascom.
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Ecco, per chi se l’è persa e per chi vuole riascoltare, la serata in 20 video
Elisabetta Macchiavello
Bobby Soul
I Trilli
I Trilli e Roberta Alloisio
The Unforgettable Fire/U2 Tribute
Belzer
Palconudo
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