Inchiesta Terzo Valico, l’Altra Liguria e Rifondazione chiedono l’immediata chiusura cautelativa del cantiere di Cravasco
<Chiedo l’immediata chiusura cautelativa del cantiere Tav di Cravasco, coinvolto in una pesantissima inchiesta di corruzione e malaffare. Per Cravasco la tangente riguarda l’appalto da 1,7 milioni di euro per la galleria finestra un appalto per la centinatura della galleria assegnato all’impresa Giuliano Costruzioni metalliche. Secondo quanto trapela la galleria in questione potrebbe anche presentare problemi di stabilità. Intervengano le istituzioni e in particolare la Sindaco di Campomorone> questo l’appello di Valentina Armirotti, consigliere comunale de “L’Altra Campomorone”. La tangente da 10 mila euro, documentata anche da un video di una telecamera nascosta posizionata dalla guardia di finanza, riguarda l’appalto per la galleria finestra di Cravasco. Proprio la struttura, secondo indiscrezioni, potrebbe anche presentati problemi di stabilità e sarebbero in corso le verifiche.
Sulle stesse posizioni di Armirotti sono Antonio Bruno, capogruppo Federazione della Sinistra Comune di Genova, Davide Ghiglione, segretario provinciale Partito della Rifondazione Comunista Genova e Marco Ravera, Partito regionale Partito della Rifondazione Comunista Liguria: <Ancora una volta le vicende legate al “Terzo” Valico sono salite agli onori della cronaca nazionale per fenomeni di malcostume e corruzione – dicono -. Questo clima può portare alla conclusione che le “grandi” opere in Italia non si possano fare perché sempre associate a dinamiche poco limpide ed anche se questo è purtroppo vero, dato il sistema di sub-appalti che è alla base del meccanismo del general contractor, non bisogna dimenticare che queste opere non si dovrebbero fare, come nel caso del “Terzo” Valico, perché completamente inutili e dannose, ed a quanto pare non solo all’ambiente. Anche i lavori alla galleria di Cravasco sono sotto accusa, in discussione oltre ad una mazzetta per la centinatura della galleria ci sono anche quelli relativi a problemi di stabilità. Chiediamo con forza che le istituzioni non stiano inerti di fronte a questa situazione pericolosa e inquietante Rileviamo quindi come siano sempre attuali le dichiarazioni di Salvatore Portaluri che fu per due anni presidente della Tav, al magistrato Ferdinando Imposimato, che descrive l’interrogatorio nel suo libro “Corruzione ad Alta Velocità Viaggio nel governo invisibile” a pagina 116. “Tutti i gruppi di Tangentopoli erano stati accontentati, eppure vi erano ancora dei problemi, ma anche questi vengono risolti con la costruzione dell’ultimo consorzio per la tratta più incerta, il Cociv, per la Genova – Milano. Un consorzio anomalo, senza una capogruppo, anche se fra le sei imprese che lo costituiscono, il 3 dicembre 1991, i due gruppi più rappresentati sono quelli del cavalier Salvatore Ligresti con la Grassetto e il gruppo Montedison – Ferruzzi con la Gambogi”>.
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