La “chiamata alle armi” del Civ Sarzano fa cilecca: meno di 15 abitanti a Tursi contro il Progetto Chance
La scomposta protesta di un manipolo di abitanti contro il mercatino di corso Quadrio ha interrotto la discussione sul tema del latte genovese non acquistato da Parmalat. Quattordici i residenti guidati da Antonella Davite, presidente del Civ di Sarzano, questa volta senza le insegne dell’associazione di categoria di riferimento, la Confesercenti: non sono infatti comparsi gli striscioni che Davite ha sempre portato con sé e che questa volta non sono stati esposti.
Anche la Lega a Tursi per lo stesso motivo con una delegazione di 17 persone. Il capogruppo Piana ottiene una riunione in commissione
(Antonella Davite concede interviste davanti a Palazzo Tursi. Con lei, teoricamente, secondo il volantino, tutte le associazioni dei residenti del centro storico, ma, in pratica, solo 14 abitanti)
L’argomento del contendere è sempre il Progetto Chance, cioè lo strumento utilizzato dal Tavolo per l’Ordine e la Sicurezza (coordinato dalla Prefetto e a cui partecipano Comune e vertici delle forze di polizia, guardia di finanza compresa) per contenere i disagi che fino allo scorso anno e per i vent’anni precedenti, in misura sempre maggiore, hanno creato i venditori abusivi di oggetti usati nella zona di piazza Raibetta e Caricamento, davanti a Palazzo San Giorgio e nelle scale della stazione della metropolitana di San Giorgio.
(La situazione del mercatino abusivo nella fermata del Metrò sotto Palazzo San Giorgio prima dell’avvio del Progetto Chance. Nel mercatino vendevano gli spacciatori e a corona c’era una serie di ricettatori italiani)
I contestatori (i residenti, mentre i militanti della Lega che sono rimasti seduti) hanno interrotto il dibattito del consiglio in un momento davvero inopportuno, cioè quando si stava occupando del grave problema del mancato rinnovo del contratto da parte di Lactalis (Parmalat-Latte Oro) che non acquista più il latte dei produttori della Val Polcevera, un tema di grande importanza e di generale interesse che ha catturato l’attenzione partecipe di tutta la città e su cui si stavano esprimendo i consiglieri comunali di tutti i partiti. Il consiglio non era cominciato da molto, tanto che si stavano ancora discutendo le mozioni. Antonella Davite (nella foto sotto mentre un altro manifestante la fotografa) e alcuni membri del direttivo di Assest hanno cominciato a lanciare aerei di carta sulla sala rossa di Tursi.
Il presidente del consiglio comunale Giorgio Guerello è stato costretto a chiedere agli agenti della polizia municipale di cacciare dalla sala uno dei cittadini che ha esagerato, gridando e utilizzando parole non appropriate alla sede istituzionale. Alle 15,30 tutti i cittadini delle associazioni (14 in tutto) avevano abbandonato il palco del pubblico mentre sono rimasti i militanti della Lega che sono restati seduti fino a quando, terminata la discussione sul latte, ha preso la parola Alessio Piana, capogruppo del Carroccio, che ha chiesto (come già stamattina durante la riunione dei capigruppo) e ottenuto che l’amministrazione prendesse l’impegno in una riunione delle commissioni congiunte sullo stato dell’arte del Progetto Chance. I militanti della Lega hanno evidentemente preferito un approccio meno “scenografico” e di maggior rispetto delle istituzioni, di tutti consiglieri e del serio argomento trattato.
Quantomeno curiosa la decisione di inscenare della protesta da parte del Civ, visto che per lunedì prossimo era già previsto e fissato un incontro tra assessori comunali e associazioni dei commercianti. In seguito, l’assessore alla Legalità Elena Fiorini, nonostante fosse già calendarizzato l’incontro con le categorie di lunedì e già si sapesse della riunione della commissione congiunta sullo stesso tema richiesta da Piana, ha incontrato fuori dall’aula i manifestanti spiegando che i parcheggi concessi ai residenti saranno 48 in aree limitrofe (quelli che i cittadini vorrebbero in corso Quadrio sono solo 28) e Davite ha risposto: <Ma io voglio quelli>. La donna gestisce una palestra proprio sopra corso Quadrio, in piazza Sarzano che si raggiunge tramite l’ascensore e le scale mobili del metrò.
Suscita perplessità il bizzarro volantino diffuso nei giorni scorsi che non è stato capace di richiamare gli abitanti del centro storico, a ben indicare quanto i residenti del luogo poco sentano il tema proposto), firmato oltre che dal Civ anche da Assest Associazione Centro storico Est, Comitato del Molo, Osservatorio Pre’-Gramsci e Comitato Darsena. L’appello è evidentemente caduto nel vuoto e costringe anche ad affrontare il tema della reale rappresentatività dei comitati cittadini. Il foglio è poi pieno di inesattezze. Dà per scontato che la collocazione del mercatino resti corso Quadrio (mentre non c’è alcuna notizia ufficiale su questo, anche se si sa che l’amministrazione sta cercando altri siti che possano essere condivisi dalle forze di polizia) e definisce il Progetto chance “illegale” senza tenere conto che è stato elaborato al Tavolo per l’ordine e la sicurezza presieduto dalla Prefetto e al quale, col Comune, partecipano Questore e vertici di carabinieri e guardia di finanza). Inutile dire che anche le affermazioni che riguardano l’inosservanza di leggi tributarie è totalmente destituito da ogni fondamento, altrimenti le Fiamme Gialle non l’avrebbero certo avallato.
Il volantino parla poi dei problemi dei bivacchi dei senza fissa dimora e della presenza di malintenzionati nei sottostanti garages di Mura della Marina che, sempre secondo gli autori del foglio, sarebbero apparsi con il mercatino. Il problema è reale, ma esiste da ben prima che corso Quadrio fosse occupato dal Progetto Chance. Risultano, infatti, richieste di intervento alla polizia municipale e alle forze dell’ordine ben due anni e mezzo fa mentre l’area è destinata agli stranieri solo da sei mesi. Anche recensioni su internet che riguardano il vicino posteggio di roulottes e camper parlano di furti e danneggiamenti dei mezzi e anche quelle risalgono a un periodo precedente il Progetto. Una serie di motivazioni pretestuose, dunque, una presa di posizione pregiudiziale. Ma c’è anche qualche riga che fa sorridere tanto è “candidamente” e palesemente falsa. Si dice, infatti, che non verrebbe promosso il turismo di qualità. Difficile sostenerlo per chi vive a Genova o anche, semplicemente, apre un giornale ogni tanto. I dati del turismo sono in continuo aumento sia per quanto riguarda gli arrivi sia per le presenze. Genova ha saputo portare una decina di giorni fa 90 mila persone (tante quanti gli abitanti della Spezia) a visitare i Palazzi dei Rolli aperti per i Rolli Days e la mostra sugli impressionisti che ha chiuso domenica scorsa a Palazzo Ducale è stata per un mese la mostra più visitata d’Italia e ha sbaragliato la concorrenza di avversari blasonati come Roma, Milano, Venezia, Bologna e Firenze. La nostra città è in costante crescita proprio grazie al turismo di qualità e questo è sotto gliocchi di tutti meno, evidentemente, che di chi ha scritto il volantino.
Non è vero nemmeno che il Comune abbia lasciato decadere il bando comunitario che, secondo i contestatori, poteva finanziare il restauro delle mura seicentesche. Certo, vanno sicuramente restaurate prima che crollino (e pare proprio non manchi molto), ma quel bando non poteva comprendere il restauro delle mura riguardando invece <nautica e cantieristica navale, turismo innovativo e sostenibile, biotecnologie “blu e verdi” ed energie rinnovabili “blu e verdi”> ed era esperessamente orientato all'<aumento della competitività internazionale delle micro e piccole e medie imprese nelle filiere prioritarie transfrontaliere legate alla crescita “blu e verde”>. Insomma, non al restauro archeologico di mura storiche. Il Comune non ha affatto lasciato cadere il bando, ma ha concorso con un progetto dedicato alle spiagge.
Da tutto questo reticolo di falsita evidenti e strumentalizzazioni, di continuo agitare il fantasma dell’illegalità a sproposito (visto che al progetto collaborano Prefetto e vertici delle forze di polizia) di proteste organizzate quando sono già aperte occasioni di dialogo, di toni astiosi e stizziti, si evince che il tema del “no” al Progetto Chance è decisamente sentito, più che dai residenti, da certe aree politiche di aperta opposizione. Davite, già Pd, nella lista del sindaco Marco Doria alle comunali (prese poco più di 180 voti e non fu eletta), sostenitrice di Pastorino alle regionali e oggi fervente supporter del Movimento Cinque Stelle che promuove in ogni sede le sia possibile, comprese le trasmissioni televisive. E non è un caso che la “chiamata alle armi” ai 23 mila abitanti del centro storico ne abbia convinto solo 14. Davite compresa. Viene da chiedersi se nella città vecchia non ci siano problemi più seri per i quali scatenare (possibilmente con maggior successo di quella che il Civ di Sarzano ha deciso di dichiarare) una crociata. Ne segnaliamo alcuni: la spaccio che aumenta, la movida chiassosa e violenta che senza le forze di polizia non si riesce a domare, gli scippi, le condizioni igienico sanitarie disastrose. Ma l’indignazione arriva nel palco del pubblico in consiglio comunale solo per 28 posti auto che tra l’altro potranno essere ora usati nel pomeriggio e la notte in aggiunta agli altri.
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