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GenovaQuotidiana compie un anno, 6.500 “grazie” ai nostri lettori

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GenovaQuotidiana ha compiuto un anno. È stato per noi un anno faticoso, di costruzione, e proprio per questo pieno di soddisfazioni. In questo periodo quasi 6.500 persone hanno deciso di seguirci girovagando per il nostro sito per cercare notizie, curiosità, storie di Genova, informazioni, foto. Siamo partiti da zero, con scarsa conoscenza del mezzo (internet). Quattro di noi vengono da altre forme di giornalismo: quotidiani o tv locali. Nel frattempo abbiamo imparato molto, anche grazie a voi, che ci avete fatto capire cosa chiedete dall’informazione che arriva dagli schermi del vostro computer, del tablet o del telefono. Gli iscritti alla nostra pagina Facebook hanno superato quota 5 mila, a cui si aggiungono le persone che ci seguono su Twitter o direttamente sul blog. Tutto questo un anno fa non c’era.
Come vedete, il nostro sito non ha pubblicità, salvo quella infondo alle pagine che wordpress ci impone in cambio dello spazio gratuito. Questo vuol dire che le persone che contribuiscono a Genovaquotidiana lo fanno senza percepire, per ora, alcun compenso. Solo perché credono nel progetto. Ci siamo presi un periodo per capire come funziona questo mezzo a noi nuovo, per organizzare al meglio la pagina, per comprendere il sistema di funzionamento in connessione con i social network e anche per individuare cosa piace di più a voi lettori. In sostanza, per capire se la formula funzionasse o no. Presto le cose cambieranno un po’, ma promettiamo di non invadere i vostri schermi con pubblicità troppo pressante e, soprattutto, di non permettere mai agli inserzionisti di influenzarne i contenuti.
Vogliamo che GenovaQuotidiana resti libera e indipendente e che resti genovese nel cuore e nel cervello. È nata per essere il giornale web per i genovesi fatto da genovesi e così resterà.
Come avete potuto capire da quando ci seguite, non abbiamo e non vogliamo un’area politica di riferimento. Pubblichiamo tutto quello che ci sembra di interesse diffuso. Ogni tanto qualcuno “mugugna” che diamo troppo spazio alla destra, altri sostengono che prestiamo troppa attenzione alle iniziative della sinistra. Questo vuol dire per noi che stiamo centrando l’obiettivo: quello di essere equidistanti e di dare spazio a tutti con un solo limite: l’interesse reale dei lettori.
La gran parte di noi ha perso il lavoro negli ultimi 12 mesi. Chi vi scrive in questo momento ha lavorato trent’anni al Corriere Mercantile, lo storico giornale genovese che purtroppo ha interrotto le pubblicazioni. E quando penso che oggi a leggermi sono tre volte quelli che mi leggevano un anno fa, nell’ultimo periodo del “Mercantile”, un po’ mi tremano le vene dei polsi. Sin dall’inizio ci siamo chiesti se Genova avesse bisogno di un altro media e ci siamo detti che, sì, per molti motivi, una voce come la nostra ci sembrava mancare.
La nostra scelta editoriale è indirizzata alla vivibilità e alla godibilità della città, alla cultura e agli spettacoli. È per questo che, accanto ai pezzi storici e alla cronaca trovate molte notizie legate al turismo, all’artigianato e al commercio. Non ci occupiamo di sanità nè di sociale (anche se una rubrica proprio dedicata al sociale arriverà molto presto) e nemmeno di calcio. Se ci occupiamo di sport è solo per dare spazio a quelli considerati “minori”, che poco interesse hanno dai media tradizionali. Non siamo un giornale generalista. Preferiamo concentrare l’attenzione su quella che sempre più spesso viene chiamata la “way of life” genovese, il modo di vivere unico e irripetibile che i genovesi hanno di godere una Genova forse meno Superba di una volta, ma pur sempre uno dei luoghi migliori in cui abitare, non solo perché ci si sveglia col mare davanti agli occhi, ma perché l’offerta culturale e ricreativa è variegata, il volontariato anche in questo campo molto vitale, le occasioni per tutti i gusti. Non è un caso che Genova sia tra le città considerate, sotto questo profilo, più vivibili dalle classifiche e “Il Sole 24 ore”, che sia una delle mete emergenti del turismo culturale, che qui si stacchino più biglietti per mostre e musei che per le partite di calcio.

Vi ringraziamo per l’affetto che ci avete regalato in questi mesi. Speriamo che vogliate continuare a farlo, che troviate il giornale interessante e che abbiate voglia di suggerirci ancora quello che vorreste leggere. Vogliamo essere genovesi che raccontano ai genovesi una città che vive e che vuole vivere. Con orgoglio.
Grazie ancora. 6.500 volte grazie

Monica Di Carlo

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