Blocco delle “Vespe”, la rivolta monta sul web
Al grido (2.0, cioè trasformato in hashtag) #lamiavespanonsitocca, Genova su due ruote sta preparando la rivoluzione e lo fa sul web, dove il “Vespa Club Genova” ha preparato un evento che è un invito alla mobilitazione generale degli scooteristi che amano “il classico”, cioè il mezzo di locomozione a due ruote targato Piaggio.
Questo l’appello lanciato su Facebook
Diciamo NO al blocco della circolazione in centro a Genova per i 2 ruote euro 0!
In attesa di capire quali strade percorrere lanciamo 2 hashtag di sensibilizzazione.
Genovese! mostra la tua vespa, scooter o moto, vecchia o nuova che sia, scrivendo #lamiavespanonsitocca e #genovasu2ruote o #genovasudueruote e mettila come foto del profilo!
Se non hai un programma per modificare la foto del tuo mezzo fatti un selfie con un cartello con su scritto: #lamiavespanonsitocca e #genovasu2ruote o #genovasudueruote e mettila come foto del profilo!
La pagina dell’evento è visualizzabile all’indirizzo https://www.facebook.com/events/954531484633159/
Gli invitati al “movimento di opinione” (che si farà protesta e, probabilmente, manifestazione) sono, per adesso, tremila. L’iniziativa è nata appena da 24 ore e sta crescendo. Gli organizzatori stanno aggregando tutte le associazioni 2 ruote della città per discutere e preparare iniziative comuni.
Le immagini si stanno moltiplicando. C’è una foto dall’aria romantica che ritrae una Vespa fotografata in via della Maddalena che ha attaccati palloncini bianchi e rosa. Un’altra mostra una vecchissima “Primavera” con la sella coperta dalla bandiera britannica.
Molte le polemiche nei confronti dell’amministrazione del Sindaco, ma c’è anche chi ricorda che in altre città il divieto di circolazione per i mezzi a due ruote “Euro zero” è in vigore già da un po’. Qualcuno ricorda che ad inquinare più delle vespe e degli altri motocicli “d’antan” sono i mezzi Amt, spesso ridotti in condizioni pietose, che perdono olio ed emettono sbuffi neri. Altri postano articoli di giornali online che ricordano come alcune centrali siano state “graziate” dal decreto Milleproroghe che ha fatto slittare ancora l’obbligo di stare nei limiti di emissione che dovevano entrare in vigore nel 2008. Infine, c’è chi ricorda che per èermettersi un mezzo nuovo servono soldi e che il trasporto pubblico non garantisce una valida alternativa e questo è vero soprattutto per chi deve spostarsi in orari e giorni non “di punta” e per tutti coloro che abitano nei quartieri collinari.
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