#ViaGherziLibera, Confesercenti e Comitati lanciano ultimatum al Comune di Genova

  Questa mattina l’associazione e i Comitati dei commercianti e dei residenti hanno presentato un dossier per documentare “gli effetti devastanti prodotti dalla chiusura dei 120 parcheggi, ormai quasi un anno fa, e chiesto all’amministrazione di concludere immediatamente il riesame dell’istruttoria”. Altrimenti, avverte Andrea Dameri, direttore di Confesercenti, il 30 giugno sarà corteo fino a Palazzo Tursi”.

“Ormai è passato quasi un anno da quella mattina del 4 agosto del 2014 in cui i commercianti e i residenti di via Gherzi si sono svegliati con una pessima sorpresa: la chiusura improvvisa dei 120 parcheggi insistenti sulla strada, zona nevralgica di un intero quartiere in virtù delle numerose attività economiche che vi si affacciano. Una decisione unilaterale, presa dalla proprietá che, senza alcun preavviso né confronto, ha avocato a sé la proprietà dell’area e recintato gli stalli con il chiaro obiettivo di rivenderli singolarmente ai privati – dicono all’associazione -. Da allora sono partite le proteste di chi attorno a via Gherzi vive e lavora, e che si è immediatamente costituito in un Comitato per dare voce alle proprie ragioni: «Stiamo parlando di un’area sulla quale insistono numerose attività economiche, nonché un ufficio postale e una farmacia”.

“Per questo motivo – spiega Dario Pedemonte, commerciante e portavoce del comitato – quel contesto non può che essere considerato pubblico, e come tale va mantenuto. Se non si vuole uccidere un quartiere, cittadini ed esercenti vanno ascoltati”.

Dallo scorso autunno il Comitato di Via Gherzi ha organizzato picchetti in Municipio e in Comune, raccolto centinaia di firme, rivolto appelli agli amministratori, formulato interrogazioni, richiesto perizie, ottenuto audizioni in Municipio e a Palazzo Tursi. Una battaglia che Confesercenti ha appoggiato fin dall’inizio e che, lo scorso 27 gennaio, ha portato il consiglio comunale a votare – all’unanimità – un ordine del giorno in cui si richiede ai tecnici del Comune di concludere al più presto il riesame dell’istruttoria che ha portato alla chiusura dei parcheggi.
 
«Nonostante il provvedimento votato dal consiglio abbia impegnato la giunta ad attivarsi – spiega Paolo Barbierifunzionario di Confesercenti Genova che ha seguito da vicino la vicenda fin dai sui primi sviluppi – ad oggi non è ancora stata completata la nuova istruttoria che necessariamente, considerata la documentazione da noi prodotta, dovrà portare alla riapertura dei parcheggi. Solo così si potrà riparare, almeno in parte, agli effetti devastanti prodotti dalla privatizzazione degli stalli. Per questo chiediamo ancora una volta, e a gran voce, che il Comune riveda l’assurdo procedimento che ha finito con il privilegiare la speculazione di un privato all’interesse di una collettività».
 

“In caso contrario – prosegue Barbieri – residenti e commercianti, e accanto a loro Confesercenti, sono pronti a scendere in strada il prossimo 30 giugno per un corteo che da Molassana muova verso Palazzo Tursi per chiedere finalmente giustizia. E se anche questo non dovesse bastare, sporgeremo ricorso in tutte le sedi e formuleremo esposti presso le diverse autorità giudiziarie, compresa la Corte dei conti, per denunciare l’omessa riscossione dei tributi dovuti da parte della proprietà: perché se si continuasse a considerare via Gherzi una strada privata, allora ci aspettiamo che chi ne vanta la proprietà paghi anche le varie Ici, Imu e Tasi, o quantomeno, nel caso in cui la via fosse invece riconosciuta come pubblica, versi il canone di occupazione suolo per le impalcature che nel frattempo ha montato”.

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