Protestano gli operatori socioeducativi, Consiglio comunale sospeso. Poi riprende con due mozioni sul problema

Gli operatori, una quarantina, vogliono incontrare i capigruppo. L’assessore al Personale e alla Scuola Marta Brusoni si è detta disposta a incontrare i sindacati venerdì prossimo, ma ai lavoratori non è bastato. Il Comune ha fermato la sperimentazione che copriva una minima parte delle ore di assenza dei bimbi (che non vengono pagati ai lavoratori) oltre il 5º. Si parla di una cifra modesta. Il vicesindaco Piciocchi ha spiegato che non si tratta di una questione di soldi, ma normativa


Striscioni e grida nel loggione del pubblico nella Sala Rossa di Palazzo Tursi dove è in corso il Consiglio Comunale, che è stato sospeso. Gli Ose (operatori socioeducativi) chiedono un contratto migliore e stabilità del lavoro. Gli Ose assistono nella scuola le persone diversamente abili. L’Amministrazione comunale ha interrotto la “sperimentazione” che dava un minimo di continuità lavorativa e di stipendio ai lavoratori.

Il presidente del Consiglio Comunale Carmelo Cassibba ha cercato di far interrompere la rumorosa protesta, anche chiedendo alla Polizia locale di allontanare le persone dallo spazio del pubblico, ma poi è stato costretto a sospendere la seduta, ripresa dopo una quindicina di minuti con le due mozioni di Cristina Lodi (Gruppo Misto/Azione) e Simohamed Kaabour (Pd) sul tema.
Nel loggione, durante l’interruzione, sono saliti diversi consiglieri comunali di minoranza, ma anche l’assessore alla Sicurezza Sergio Gambino, che ha cercato di calmare gli animi insieme alla Polizia locale.
Dopo il secondo giorno di assenza del bimbo che seguono, gli operatori vengono sospesi, lo stipendio manca, però, dopo il quinto giorno di assenza.
Sia i consiglieri di maggioranza sia quelli di opposizione intervenuti hanno sottolineato l’importanza del compito di questi lavoratori. Ma mentre l’opposizione ha puntato l’indice contro una supposta mancanza di volontà dell’Amministrazione di garantire sia i ragazzi assistiti sia i lavoratori, per la maggioranza il tema è stato oggetto di strumentalizzazione dei colleghi.
Il vice sindaco e assessore al Bilancio Pietro Piciocchi ha detto che l’interruzione della cosiddetta sperimentazione non è un problema di bilancio o di mancata intenzione della giunta di non finanziare più la sperimentazione, ma di un problema «tecnico e giuridico» a cui l’assessorato al Bilancio sta lavorando in modo da superarlo.
Piciocchi ha spiegato che la spesa per gli Ose nel 217 è stata di 3milioni e 761 mila euro mentre nell’anno scolastico 2022/2023 di 6 milioni 164 mila euro. «Una spesa molto incrementata – ha detto – perché la figura dell’Ose, per noi è fondamentale. Non sono state ridotte le ore, che sono state passate dalle 4.949 del 2017 alle 8.528 a settimana dello scorso anno».
«Non è un problema di bilancio – ha aggiunto Piciocchi -. Si parla di 55.428 euro l’anno che chiaramente non sono un problema per il bilancio comunale. Il problema è quello del “vuoto per pieno” ed è un problema di tipo normativo che stiamo cercando di esaminare». Tutto si basa su un servizio previsto dalle leggi nazionali e, però, solo in parte finanziata dallo Stato e per l’ampia parte restante dal Comune. La copertura economica della sperimentazione da parte del Comune era possibile grazie a una norma nazionale legata alle misure legate alla “crisi Covid”, oggi cessata insieme alle ricadute economiche negative della pandemia. Il problema è, dunque, come pagare legittimamente le ore di assenza oltre la quinta.
Il Vicesindaco ha aggiunto che il pagamento ai lavoratori viene a mancare dopo la quinta giornata di assenza del minore seguito cioè, su 24.846 ore, soltanto 2.512, poco più del 10%. È per coprire legittimamente questa quota-ore che bisogna trovare una soluzione al problema tecnico-giuridico posto dalle norme nazionali.
«Stamattina c’è stato un incontro con alcune sigle sindacali – ha aggiunto Piciocchi -. C’è da parte nostra la massima disponibilità al dialogo. Ci accingiamo a scrivere un nuovo capitolato, perché quello in corso scadrà ad aprile, per cercare di implementare la progettualità nei confronti dei bimbi e delle bimbe disabili. Non pensiamo a tagli: se volessimo farlo agiremmo in altri reparti, non in questo».
L’assessore Brusoni ha detto che «l’obiettivo primario del Comune è quello di gestire e garantire un servizio di qualità ai bambini e alle bambine».
Al termine della seduta del Consiglio comunale, una delegazione incontrerà i capigruppo.
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