Maddalena, la lettera di una cittadina disperata: «Spaccio, disagio e criminalità e nessuno interviene»

«La mattina girando nei vicoli intorno a casa troviamo regolarmente valigie rubate, aperte in strada e depredate di parte del contenuto, bottigliette residuanti dall’uso di “crack” acquistato in zona, chiazze di sangue sparse qua e là e chi più ne ha più ne metta. La notte, invece, è impossibile riposare all’altezza dell’incrocio tra via della Maddalena, Quattro canti di San Francesco e Posta Vecchia». Nel mirino un locale della zona


A scrivere, sottolineando quella che considera un’inspiegabile mancanza di risposte che diano un risultato da parte delle forze dell’ordine, è Michela, residente di via ai Quattro canti di San Francesco, «nel cuore del centro storico – precisa – a pochi metri dai musei di Strada nuova e da Palazzo Tursi, sede del Comune e del Sindaco e cuore pulsante della zona frequentata dai turisti».

«Da anni viviamo barcamenandoci tra degrado e normalità, tentando faticosamente di continuare far sopravvivere la parte sana di questo centro storico che tanto amiamo, ma a volte diventa impossibile continuare a sperare di poterci restare – continua Michaela -. La zona di via della Maddalena dopo le 19 diventa un crogiolo di disagio e criminalità, invivibile e pericolosa sia per noi abitanti sia per i turisti che alloggiano nei vari appartamenti ad uso B&B che sono sempre più numerosi perché i residenti scappano a vivere altrove ed affittano per poche notti a malcapitati che, alla fine del soggiorno, tornano a casa sgomenti per ciò che hanno visto accadere dalle finestre durante la notte o rientrando la sera nella struttura ricettiva che li ospita».
La donna parla anche di «spacciatori che noi abitanti vediamo delinquere indisturbati abitualmente dalle nostre finestre – racconta -, addirittura servendosi, del passeggino di un bambino che avrà al massimo tre anni e sta lì fino alle 2 del mattino in mezzo a gente ubriaca alterata e violenta. Non abbiamo mai visto passare una pattuglia di una qualsiasi forza dell’ordine dopo le 18, nonostante le nostre numerose segnalazioni».
Oltre a tutti i fenomeni di degrado e criminalità già elencati e come “calamita” di varia umanità a lei non gradita, Michela punta il dito contro un locale della zona, intorno al quale graviterebbero molti dei fenomeni di degrado elencati. In realtà sono parecchi i locali dell’area e anche i mini market da cui i frequentatori della Maddalena acquistano l’alcol di giorno e di notte. Abbiamo sentito il titolare dei muri (ma non della licenza) del locale, che non citiamo per ragioni di tutela della privacy, non avendo il proprietario dei muri (né a termini di legge né nella sostanza) responsabilità in merito alla conduzione del locale. Ci ha spiegato che ha acquistato nel 2006 i muri del locale criticato da Michela. Non è, però, né il gestore né il titolare della licenza. E se chi gestisce il locale paga l’affitto non può tecnicamente sfrattarlo né, tantomeno, può interferire nella conduzione del locale.
Al di là del caso specifico, per quanto riguarda il ritiro della licenza (misura che la donna chiede per il locale in questione), non è facoltà del Comune o delle forze dell’Ordine farlo. L’unico modo di sospendere (non ritirare) l’attività è la ripetuta constatazione, da parte delle forze di polizia, della frequentazione di pregiudicati o di avvenimenti come risse o episodi di violenza all’interno del locale per comprovata responsabilità del gestore. Lo strumento è un regio decreto sopravvissuto – riveduto e corretto – ai decenni, il Tulps, Testo unico delle leggi di Pubblica Sicurezza. Le sospensioni della licenza sono decise dal Questore e progressive e, comunque, commisurate al tipo di reato che si verifica. A valle di una serie di sanzioni e/o sospensioni, il Comune può provare a ritirare la licenza, sperando di non perdere al Tar al quale, presumibilmente, il titolare della licenza si rivolgerà. Insomma: non c’è alcuna soluzione certa e, soprattutto, nessuna soluzione immediata.
Per quanto riguarda il locale specifico indicato dalla cittadina, a dir la verità, negli ultimi anni non ricordiamo nemmeno una sospensione della licenza.
Certo è che la zona tutta è “calda” e che quanto raccontato a proposito di spaccio e criminalità nell’area della Maddalena è reale e facilmente verificabile parlando con qualsiasi residente o andando a rendersi conto di persona.
«La situazione dell’area l’abbiamo segnalata più volte come delicata – spiega Andrea Carratù, presidente del Municipio Centro Est -. Ci sono tutte le attività criminose e fastidiose che si possono trovare in centro storico: spaccio, prostituzione, abuso di alcol, risse, con le conseguenze immaginabili che discendono da ognuna di queste attività. In tutte le sedi abbiamo inserito nelle discussioni legate a ordine e sicurezza e a degrado la zona della Maddalena e abbiamo voluto date un piccolo segnale aprendo un punto del Municipio proprio in quella strada. Certo le nostre scarse risorse umane non ci consentono di utilizzarlo come vorremmo, ma il nostro voleva essere un gesto per far capire a tutte le istituzioni che per cambiare rotta bisognava portarci innanzitutto chi invita gli altri a venire i centro storico, ossia le istituzioni».
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