Valfontanabuona, battaglia sul lupo tra Lega e Verdi

I consiglieri regionali del Carroccio Garibaldi e Piana chiedono di «dare alle Regioni strumenti per interventi risolutivi» e propongono «l’allontanamento, la cattura e il contenimento dei lupi più problematici». Spanò, co portavoce dei Verdi: «Non scherziamo: gli animali selvatici catturati non si possono poi immettere in natura. Così si stanno uccidendo centinaia di cinghiali»

«l branco di lupi che l’altra mattina, a Monleone di Cicagna, ha attraversato la strada e poi ha fatto un’incursione non lontano dalle abitazioni uccidendo diverse pecore è l’ultimo episodio di una serie di attacchi che sta preoccupando molto sia i titolari di aziende agricole, sia gli abitanti e i frequentatori dell’entroterra chiavarese – dicono i consiglieri regionali della Lega Sandro Garibaldi e Alessio Piana -. Lo scorso marzo si è verificato l’attacco di un lupo a un cane addirittura nei pressi del centro abitato di Rezzoaglio e le segnalazioni di lupi lungo l’alveo del torrente Lavagna si sono moltiplicate, con i predatori che hanno invaso perfino il territorio di Carasco, alle porte di Chiavari, così come già avvenuto nell’entroterra genovese e in molte altre zone della Liguria. Visto il pericoloso avvicinarsi dei lupi ai centri abitati e i continui attacchi, occorre quindi che, senza ulteriori indugi, venga approvato il Piano di gestione nazionale e dati alle Regioni gli strumenti necessari per affrontare il fenomeno in modo efficace e risolutivo attraverso l’allontanamento, la cattura e il contenimento dei lupi più ‘problematici’. Inoltre, è necessario che Regione Liguria provveda a stanziare ulteriori fondi per i risarcimenti agli allevatori e ai residenti, inserendo nelle casistiche risarcibili anche gli animali d’affezione. In tal senso, nella prossima riunione votante del consiglio regionale sarà discusso l’ordine del giorno che la Lega ha già depositato in Regione Liguria».


«Ci risiamo, la Lega torna alla carica per sterminare i lupi, i quali sono i predatori naturali degli ungulati. Capisco che questi esemplari facciano incursioni uccidendo pecore e animali da cortile – commenta Angelo Spanò, co-portavoce metropolitano dei verdi . Mi chiedo se la Lega invece di proporre di ucciderli non presenta un documento dove viene previsto un serio contributo per gli agricoltori, forse come al solito si preferisce l’uso del piombo alle proposte sensate?». Ma i consiglieri non propongono di sparare ai lupi. «Mi spiego meglio – aggiunge Spanò -. Gli animali selvatici prelevati non si possono immettere di nuovo in natura. Con questo escamotage, negli ultimi mesi centinaia e centinaia di cinghiali sono stati portati in luogo lontano dalla folla e uccisi. Ma anche se si palasse di un luogo chiuso di detenzione, questo sarebbe contrario alla natura del lupo. Come riportato da Wired Italia “negli anni 70 la condizione dei lupi italiani sembrava disperata: nella penisola restavano infatti non più di un centinaio di lupi, concentrati principalmente in alcune zone dell’Appennino, mentre sull’arco alpino di questi animali non vi era più traccia. Grazie alla messa al bando della caccia al lupo, arrivata nel 1971, e all’impegno di esperti e ambientalisti, negli ultimi 50/60 anni la condizione di questi animali è migliorata parecchio. A tutelare questi animali oggi è la direttiva comunitaria Habitat, del 1992, recepita dall’ordinamento italiano con il Dpr n. 357 del 1997. A queste norme, relative a tutte le specie protette e che non dovrebbero essere modificate».
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