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Comitato No Skymetro: «Comparsi i cartelli dei lavori, ma non è stato presentato lo studio di prefattibilità definitivo»

Due i cantieri dove sono comparsi i cartelli, uno nella parte bassa di Via Canevari e uno in Corso Galilei. Il Comitato: «Dentro al cantiere, delle macchine che effettuano carotaggi sul suolo»

«Dentro al cantiere, delle macchine che effettuano carotaggi sul suolo – dicono al Comitato -. Abbiamo cercato i servizi offerti dalla ditta indicata sui cartelli di cantiere. Questa ditta è specializzata in “prescavi con escavatori a risucchio”, dal suo sito apprendiamo che “i prescavi sono scavi di precisione che permettono di lavorare in sicurezza individuando eventuali sottoservizi. L’operatore sarà in grado così di eseguire sondaggi geognostici o altri lavori di ispezione senza il rischio di provocare danni a tubazioni di gas, acqua e simili”. Cioè sono le macchine che servono a effettuare le indagini geognostiche per lo skymetro indicate nei cartelli, sia quelli di cantiere che quelli che avvisano del divieto di parcheggio dei prossimi giorni. Magari, queste macchine, sarebbe meglio non appoggiarle alle chiome degli alberi per metterle a riposo, ma questa è un’altra storia che fa riferimento ad altre attenzioni)».

«La giunta, nella persona dell’assessore Matteo Campora, aveva assicurato che il progetto di fattibilità sarebbe uscito a fine febbraio 2023, al massimo a marzo – prosegue la nota del comitato -. Seguiva quello di pre-fattibilità che abbiamo analizzato più volte – non trovando significativi approfondimenti – e ne doveva riprendere le caratteristiche principali. A fine maggio non si è ancora visto niente, e sappiamo, che il ritardo è dovuto alle difficoltà che i progettisti trovano a disegnare una struttura che deve correre lungo il fiume rispettando i vincoli imposti dal piano di bacino e l’insieme delle norme ambientali che tutelano il territorio dal rischio alluvioni, oltre che alle difficoltà di non interferire con i servizi esistenti come linee elettriche ad alta tensione, reti di distribuzione del gas, sottoservizi fognari. Da notare che fino ad oggi ci hanno detto che i piloni dello Skymetro non interferiscono con i sottoservizi, ma lo dicevano prima di averne commissionato i rilievi. Per non parlare del tipo di suolo su cui devono edificare, del fatto che le fondazioni dei piloni, potenzialmente enormi, rischiano di interferire con la falda acquifera profonda del Bisagno, utilizzata per rifornire gli acquedotti cittadini. Adesso, di fronte a questi enormi problemi, hanno iniziato a fare i rilievi. Sarebbe stato bello lo avessero fatto prima di lanciare un progetto assurdo e negativo, in termini di bilancio ambientale e sociale. Sarebbe bello che queste misurazioni avessero lo scopo di verificare la fattibilità dello skymetro, che fossero inserite in un percorso di trasparenza e partecipazione che potesse prevedere ancora la possibilità di abbandonare il progetto di fronte a questi problemi. Purtroppo abbiamo visto in altri progetti e situazioni che quando la realtà non è “a norma di legge”, si preferisce cambiare la legge invece che affrontare la realtà. Non a caso sembra si voglia rendere legale edificare in aree esondabili. Chissà, forse anche per aiutare la realizzazione dello skymetro. E allora noi vigiliamo, e continuiamo la nostra attività di informazione e controproposta, ed invitiamo tutti ad attivarsi per cercare di bloccare questa opera pochissimo utile e molto dannosa. Anche quelli che pensavano “non lo faranno mai”».

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