Oggi a Genova 

Il lama Pino libero tra piazzale Kennedy e corso Italia. Scambio di accuse tra circo e animalisti

Per i titolari del Circo Madagascar, alcuni attivisti animalisti hanno aperto le gabbie. Alcune associazioni rispondono: «Di casi di fuga da parte di animali dai serragli dei circhi sono piene le cronache di questi anni in tutta Italia, nessuno ha mai accusato gli animalisti, sono quindi dichiarazioni gravi che andranno comprovate, molto più probabile si tratti di importanti carenze nell’organizzazione interna del circo»

«Pino sta bene ed è tornato a casa! Questa mattina a Genova, si è divulgata la notizia, che il lama PINO sia scappato dal Circo e che stesse gironzolando per le vie della città – recita un post del circo attendato in piazzale Kennedy-. A tal proposito vogliamo comunicare cosa è accaduto. Gli animali del circo NON SCAPPANO o meglio ci sono una serie di barriere e cancelli che solo un umano può aprire volutamente. Infatti questa mattina, alcune persone si sono intrufolate tra le scuderie del circo e nel momento che i guardiani stavano facendo il classico giro di controllo hanno aperto tutti i cancelli e protezioni delle scuderie invitando gli animali (Zebre, Lama, Pony, Cavalli) ad uscire dai recinti. Scappando gridavano “LASCIATE LIBERI GLI ANIMALI” e proclamandosi amanti degli stessi. Un tale gesto non è amore verso gli animali e tantomeno umano. Per noi questo è un CRIMINE. Fortunatamente solo il lama PINO si è allontanato fuori dal circo mentre tutti e gli altri 30 animali sono rimasti a passeggiare all’interno del circo aspettando che venissero riportati nelle proprie scuderie e recinti. Pino, il Lama, si è allontanato in quanto spaventato dalle grida di questi CRIMINALI i quali hanno messo a rischio la vita di Pino e quelle delle persone. Il Lama è un animale dolce ed affettuoso ma se spaventato (così come lo era) poteva mettersi a correre sulla strada e provocare un incidente stradale. Il tutto è durato pochissimo in quanto lo staff del circo ha messo subito in sicurezza PINO riportandolo a casa. Questo non è il primo episodio che un gruppo di CRIMINALI causa questo tipo di problemi, fortunatamente per noi è la prima volta e i nostri custodi e stallieri hanno reagito tempestivamente. Ci piacerebbe che le varie associazioni, si dissociassero da queste persone che sotto la parola “ANIMALISTI” danneggiano tutti noi che AMIAMO GLI ANIMALI».

«Il lama preferisce la libertà- ribattono gli ambientalisti -. I circensi pensino alle loro responsabilità».

«Le associazioni GAIA Animali e Ambiente, ANIMALISTI GENOVESI e LAV in merito alla fuga per la libertà di un lama avvenuta stamane a Genova dal circo Madagascar, replicano alle generiche accuse verso gli animalisti, da parte di una responsabile del circo, di aver aperto le gabbie – recita una nota delle associazioni-. Di casi di fuga da parte di animali dai serragli dei circhi sono piene le cronache di questi anni in tutta Italia, nessuno ha mai accusato gli animalisti, sono quindi dichiarazioni gravi che andranno comprovate, molto più probabile si tratti di importanti carenze nell’organizzazione interna del circo. Ci auguriamo che le autorità competenti chiariscano le responsabilità di questo fatto che ha messo a repentaglio la sicurezza dei cittadini e dell’animale stesso, ricordando però anche al Comune di Genova che è stato assegnato al Circo Madagascar, con molti animali prigionieri al seguito, un’area ridotta rispetto al passato a causa di un ampio cantiere presente in piazzale Kennedy, come sappiamo in centro città, quindi con una gestione degli spazi degli animali problematica. Rivolgiamo l’ennesimo appello all’amministrazione comunale perché, dopo la partenza di questo circo, vada ad ospitare esclusivamente strutture di arte circense senza animali, molte e prestigiose ne esistono, attuando così l’ ordine del giorno approvato all’unanimità il 4 aprile scorso dal Consiglio Comunale. Sarebbe un esempio di civiltà per la città che si porrebbe all’avanguardia anticipando la legge nazionale che vieterà l’uso di animali nei circhi, già approvata lo scorso anno ma che attende i tempi lunghi dei decreti attuativi per entrare pienamente in vigore».

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