Concessi gli arresti domiciliari all’arciere omicida: ha chiesto scusa e versato 10mila euro a compagna e figlio della vittima
Il pm Arianna Ciavattini era contraria. Evaristo Scalco rischia comunque la condanna all’ergastolo

Il 2 novembre 2022, Javier Miranda Romero, un operaio, era stato ucciso da una freccia scoccata dall’artigiano Evaristo Scalco mentre festeggiava la nascita del suo neonato nel centro storico. Scalco, che era un appassionato di archi, era stato arrestato.

Il GIP ha affermato che Scalco ha ammesso di aver scoccato la freccia ma ha negato di aver avuto l’intenzione di uccidere Romero. Tuttavia, secondo quanto emerso dalle indagini dei carabinieri, Scalco aveva usato una freccia letale, simile a quella che ha ucciso Romero, per la caccia al cinghiale. Inoltre, prima dell’incidente, Scalco aveva urlato insulti razzisti a Romero, che gli aveva risposto mostrandogli il dito medio.

Dopo essere stato arrestato, Scalco ha chiesto scusa e ha versato 10mila euro alla compagna e al figlio neonato di Romero. Nonostante questo, il pubblico ministero Arianna Ciavattini aveva espresso un parere negativo sulla sua richiesta di trasferirsi agli arresti domiciliari, che sono stati comunque concessi.
L’uccisione di Romero ha suscitato indignazione e ha portato alla ribalta il problema della violenza razzista in Italia. Molti hanno espresso la loro solidarietà alla famiglia di Romero e hanno chiesto giustizia per il suo omicidio.
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