Tursi, la maggioranza lancia alla minoranza accuse di «Attentato alla democrazia». L’opposizione unita: «Vergogna! Ci rivolgeremo al Prefetto»

La minoranza chiede le dimissioni del presidente del Consiglio comunale Carmelo Cassibba. Il tema proposto in consiglio dal consigliere Pd Simohamed Kaabour, attraverso un “articolo 55” avente ad oggetto “Situazione personale nidi e scuole d’infanzia”, ha scatenato le polemiche dell’opposizione per la decisione della giunta di non far rispondere l’assessore competente, Marta Brusoni, ma il vicesindaco Pietro Piciocchi. Da questo è nata una combattuta discussione tra la minoranza e il presidente del Consiglio che ha sospeso i lavori per una riunione dei capigruppo al quale la minoranza ha deciso di non partecipare perché non sono stati ammessi i rappresentanti dei lavoratori

Sembra che una mediazione tra la minoranza e una parte della maggioranza, proposta proprio da quest’ultima, fosse stata trovata: far rispondere il vicesindaco Pietro Piciocchi e poi ricevere i sindacati, interrompendo il consiglio e rimandando alla prossima seduta le pratiche successive previste all’ordine del giorno. Questa mediazione sarebbe stata bocciata dal sindaco Marco Bucci e il Presidente del Consiglio ha deciso di chiudere la riunione dell’assemblea. Secondo l’opposizione non c’era la necessità di interrompere la seduta del consiglio per la mancata partecipazione dei capigruppo alla riunione convocata da Cassibba giacché non sussiste per i capogruppo alcun obbligo di partecipare.

Dai gruppi di maggioranza riceviamo la seguente nota
Oggi, a causa del comportamento dei gruppi di minoranza non rispettosi delle regole durante la seduta del consiglio comunale, il presidente del consiglio è stato costretto a convocare una conferenza dei capigruppo sospendendo l’attività dell’aula. Tale riunione è stata disertata dai capigruppo della minoranza: ciò ha di fatto impedito il proseguimento dei lavori del consiglio comunale. Una condotta gravissima che non si è mai verificata nella storia del Comune di Genova.
I consiglieri di minoranza hanno di fatto impedito all’organo rappresentativo della città, il consiglio comunale, di lavorare, violando il regolamento: un vero attentato alla democrazia.
Inoltre, è stato disatteso anche un accordo preso nella conferenza dei capigruppo che si è tenuta questa mattina dove si era stabilito di incontrare i lavoratori a fine seduta.
La mancata presenza dei capigruppo di minoranza alla riunione ha di fatto impedito il proseguimento della seduta lasciando i lavoratori senza una risposta in aula alla loro questione. Le risposte ai lavoratori verranno fornite dall’amministrazione in un successivo comunicato entro la serata.
Questa la posizione dei gruppi di opposizione (Genova Civica, Lista Rossoverde, Movimento Cinque Stelle, Partito Democratico)
Non ci sono altre parole che “vergogna”: quanto accaduto oggi in Sala Rossa è infatti la rappresentazione più chiara e clamorosa dell’incapacità politica e gestionale del sindaco Marco Bucci e della sua maggioranza di fronte ai veri problemi dei cittadini.
Di fronte alla protesta di insegnanti dei nidi e delle scuole materne comunali, in attesa di una risposta definitiva rispetto ai loro contratti in scadenza tra pochissimi giorni, i gruppi della minoranza progressista hanno chiesto, dopo aver discusso del problema posto dalle cittadine e dai cittadini, che venissero ascoltate le rappresentanze delle insegnanti e i sindacati.
A fronte delle legittime proteste dell’opposizione originate dal netto rifiuto della Giunta e del Presidente del Consiglio, quest’ultimo ha deciso di sospendere la seduta e convocare una conferenza dei Capigruppo alla quale i gruppi di minoranza hanno scelto di non partecipare perché non erano stati convocati anche i lavoratori.
A questo punto, mentre decine e decine di persone, in aula e all’esterno, chiedevano di poter avere le risposte tanto attese, si è arrivati al doppio paradosso: la Polizia Locale che bloccava l’entrata a Palazzo Tursi, la casa di tutti i genovesi, e la Digos chiamata a valutare eventuali problemi di sicurezza per ordinare uno sgombero delle persone presenti.
Dopo due ore e mezzo di blocco, con una mediazione che ha visto impegnate le diverse sigle sindacali presenti perché le delegazioni venissero ascoltate dopo aver liberato l’esterno della Sala Rossa, il Presidente Cassibba, riaprendo la seduta, ha dichiarato l’impossibilità di proseguire, chiudendo il consiglio comunale
Nello stesso momento, arrivava un ignobile comunicato stampa firmato dai gruppi di maggioranza, teso a dimostrare la responsabilità della minoranza nell’impossibilità di proseguire i lavori e, contemporaneamente, di dare una risposta alle cittadine e ai cittadini in attesa.
Respingiamo i modi, i toni e soprattutto il contenuto di questa nota: ad aver messo in discussione la democrazia è semplicemente e per l’ennesima volta il sindaco Bucci e le forze che lo sostengono.
Chiediamo al presidente Cassibba le dimissioni, perché non è accettabile una conduzione dei lavori così di parte e totalmente priva di rispetto del normale dialogo consiliare.
Siamo convinti che solo con un intervento del Prefetto, a cui chiederemo un incontro in tempi brevissimi, si potrà ristabilire la correttezza del lavoro consiliare in Comune e il rispetto dei ruoli.
Restiamo al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori nella difesa di ogni impegno che verrà assunto con le rappresentanze sindacali dal Sindaco Bucci e dal vicesindaco Piciocchi, consapevoli che la difesa dei servizi 0-6 dalla privatizzazione non si fermerà con questa giornata.
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