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Ance: «Vince Bruxelles, l’Italia rischia di regalare le opere del Pnrr alle imprese tedesche e francesi»

Emanuele Ferraloro, presidente ligure dei costruttori di Confindustria, denuncia «Con il superbonus si rischia di cedere anche una parte di sovranità»

«Il decreto del Governo che, cedendo alle pressioni di Bruxelles, ha stoppato le cessioni dei crediti fiscali e gli sconti in fattura per i lavori di riqualificazione energetica e sismica si connota, per tempi e modi, come l’arma finale contro il comparto edile e le imprese di costruzione italiane» dicono all’associazione di categoria.

La celerità nell’approvazione dell’ennesima modifica normativa induce anche a qualche domanda di cui il presidente di ANCE Liguria, Emanuele Ferraloro, si fa il portatore: «Si vuole aprire la porta del Pnrr e delle grandi opere alle aggregazioni imprenditoriali tedesche e francesi?
Per quali motivi si distrugge un meccanismo funzionante, che, rispetto ad altri bonus fiscali, era monitorato quotidianamente, con report periodici dell’ENEA; bonus che ha prodotto extra gettito fiscale e avvicinato l’Italia agli obiettivi ambientali che la stessa Unione Europea ha fissato? Si è consci che in questo modo si facilita lo shopping europeo di aziende italiane in crisi? Per quale motivo fra gli amministratori pubblici italiani, solo il presidente Toti e i governatori delle Regioni Piemonte e Sardegna hanno ben chiare le implicazioni devastanti per un intero sistema produttivo della misura che il Governo ha varato venerdì? Non è per caso che molti abbiano le risposte in tasca pronti a sfruttarne le opportunità che ne deriveranno?».

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