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Shoah e Foibe commemorati insieme, Anpi Genova: «Dire che i morti non hanno colore è travisare la Storia»

Il Comitato provinciale dell’Associazione Nazionale Partigiani di fronte alla commemorazione congiunta del Municipio Levante, patrocinata dal Comune: «Sconcertante. Una scelta che di fatto tende a cancellare la Storia del Novecento, con le responsabilità indiscutibili del nazifascismo nel genocidio degli ebrei mai citate, ma messe genericamente in un unico contesto di guerra insieme con le atrocità commesse solo da gruppi ben precisi di combattenti titini nei confronti di cittadini istriani. Una lettura totalmente falsa e autoassolutoria»

«È quanto meno sconcertante la scelta del Municipio Levante, ma anche del Comune di Genova che ha dato il patrocinio, di organizzare presso la Biblioteca Brocchi di Genova Nervi, la “Giornata del Ricordo e della Giornata della Memoria in un unico evento nella convinzione che i morti non. abbiano colore”: una scelta che di fatto tende a cancellare la Storia del Novecento, con le responsabilità indiscutibili del nazifascismo nel genocidio degli ebrei mai citate, ma messe genericamente in un unico contesto di guerra insieme con le atrocità commesse solo da gruppi ben precisi di combattenti titini nei confronti di cittadini istriani – recita una nota del Comitato provinciale Anpi Genova – Una lettura totalmente falsa e autoassolutoria, che nasconde le responsabilità del Reich e del fascismo nella deportazione non solo di persone di ogni età di origine ebraica: perché il Giorno della Memoria in Italia è stato istituito non solo per ricordare la Shoah con 8000 morti, ma anche i militari italiani IMI, con 45000 morti, le migliaia di vittime tra i deportati per ragioni politiche, così come gli zingari o gli omosessuali».

«Come se non bastasse – proseguono all’Anpi -, questa “rievocazione” è stata affidata ad una persona, della quale non si conoscono particolari meriti in materia, al di là della parentela con una esponente municipale di Fratelli d’Italia; una persona che sui propri profili social ostenta il simbolo di Casapound, formazione di stampo neofascista, e riferimenti alla destra estrema. Riteniamo inaccettabile qualsiasi scelta di questo genere, che tradisca le vittime, la Storia, e la tradizione antifascista di Genova, consacrata dalla medaglia d’oro al Valor Militare concessa proprio per la lotta partigiana che la portò a liberarsi da sola il 24 aprile 1945, apposta sul gonfalone della città. Consideriamo irricevibile l’ipotesi di svolgere analoghe cerimonie in altri municipi e, soprattutto, che il comune dia il proprio patrocinio a iniziative non solo di totale falsità storica, ma di una pesante strumentalizzazione politica. Semplicemente, denunciamo in ogni modo questo genere di iniziative e invitiamo il Sindaco a non dare seguito o a patrocinare operazioni che non preservano la memoria, ma la snaturano, con un chiaro obbiettivo politico di snaturare la realtà della storia mischiando il tutto.
Una scelta politica grave che è  in contrasto col suo ruolo e ancor più al suo incarico di presidente del Comitato permanente della Resistenza, incarico che spetta per delibera consigliare al primo cittadino. Prenda quindi una netta distanza da quanto accaduto».

In copertina: foto d’archivio

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