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Movida, accordo tra Bucci e gli abitanti. Attività spostate fuori dai carruggi dopo mezzanotte

La disponibilità delle associazioni del commercio a delocalizzare la attività di somministrazione bevande in aree dedicate fuori dal Centro Storico a partire dalla mezzanotte, contestualmente alla sospensione dell’attività nei dehors a partire da mezzanotte rappresentano un significativo passo per trasformare la Movida da problema in opportunità.

Parte il percorso di delocalizzare la movida dal Centro Storico come misura di tutela del diritto al riposo notturno, della salute dei residenti e di contestuale promozione di un nuovo sviluppo, turistico, culturale, ricreativo e imprenditoriale.
«Un percorso complesso – dicono ad Assest – che vale la pena di intraprendere assieme al mondo del commercio ed alle istituzioni cittadine per trasformare il problema in opportunità».

Il comunicato di Assest

In data 8 giugno 2022, su proposta dell’Associazione Centro Storico Est – Genova Assest, premesso che:

la morfologia affascinante dei caruggi determina anche limiti legati alla incapacità di sopportare sovraffollamento e rumore;

in questo contesto i cittadini osservano come la movida crei gravi problemi di decoro urbano, convivenza, sicurezza e salute per i residenti sottoposti alla sistematica privazione del sonno;

la necessità di dare sfogo alla carenza di spazio creando un’area straordinariamente vivibile aperta e contigua al centro storico realizzata con il Porto Antico va integrata da attività culturali, sociali, ricettive, artigianali e di ristorazione capaci di promuovere sviluppo assieme alla promozione del patrimonio artistico e combattere lo spopolamento e l’abbandono diurno.

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In questo contesto si concorda sulla necessità dello spostamento della movida dopo le 24 in luoghi lontani dalle abitazioni dove sia possibile bere responsabilmente, mangiare, socializzare, ascoltare e fare musica.

Un percorso complesso realizzabile anche attraverso la collaborazione con i cittadini.

L’Amministrazione Comunale si impegna a convocare apposito osservatorio con le Associazioni dei residenti e del commercio per monitorare il passaggio dal progetto al saper fare anche con riferimento alla qualità delle proposte in merito al fare musica.

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