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Tariffe troppo care, le imprese chiedono di ripensare il ciclo dei rifiuti

Il rapporto alla Camera di Commercio. La Liguria sopra la media nazionale. A Genova il rincaro rallenta negli ultimi due anni

In Liguria è sempre molto alta la spesa per la raccolta rifiuti e per il servizio idrico: gli aumenti, infatti, dal 2013 ad oggi restano al di sopra della media nazionale. È quanto emerso ieri dal report annuale di ref.ricerche presentato dalla Camera di Commercio alle associazioni di categoria di commercio, artigianato, industria, costruzioni, agricoltura e consumatori, che si sono confrontate non soltanto sui numeri, ma anche sulle ultime novità in materia di governance e regolamentazione dei rifiuti, ragionando su proposte per l’immediato futuro.

Il tavolo delle associazioni riconosce lo sforzo fatto dal Comune di Genova, che negli ultimi due anni si è accollato gli extra-costi derivanti dalla chiusura di Scarpino e dal crollo di Ponte Morandi, ma ribadisce che i livelli  di imposizione restano comunque pesanti e che le imprese non sono  in grado di sopportarli.  Sempre secondo le associazioni, la nuova regolamentazione dei rifiuti è un’ottima occasione per ripensare l’intera gestione del ciclo dei rifiuti, rivedere la logistica degli impianti, migliorare la raccolta differenziata e ottimizzare lo smaltimento.

Le categorie hanno le idee chiare su come dovrebbe essere il nuovo sistema. Innanzitutto occorre investire su impianti di recupero, puntare sull’economia circolare e consentire alle imprese, che oggi sono costrette a portare fuori regione le materie prime secondarie sopportandone i maggiori costi, di smaltirle con efficienza a km zero.

Una delle ipotesi è quella di utilizzare parte del nuovo parco del Ponte per aprire nuovi spazi dedicati ad impianti di smaltimento eco-compatibili di  materie prime secondarie e di rifiuti ingombranti, che compenserebbero le gravi perdite subite dalla filiera a seguito del crollo e aprirebbero nuove opportunità nel campo dell’economia circolare.

Il report presentato alle categorie mostra che le tariffe di acqua e rifiuti in Liguria tra il 2013 e il 2019 sono aumentate rispettivamente del 44,3% e dell’11,1%, vale a dire +0,7% e + 11,7% rispetto al dato nazionale.

A Genova negli ultimi due anni il rincaro delle tariffe ha rallentato: per quanto riguarda i rifiuti si è assestato dal 14,2% del periodo 2013/2017 allo 0,8% del 2017/2019; per quanto riguarda l’acqua, è passato dal 31,1% al 6,7%.

La raccolta differenziata è invece restata al palo, poco sopra il 40%, per i  problemi già ricordati legati alla chiusura di Scarpino e al crollo di Ponte Morandi.

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