Cronaca 

Nella notte della movida aspirante suicida salvata prima da un passante, poi dalla polizia locale

Fondamentali le segnalazioni dei cittadini. Giovane donna sale sul Monumentale e viene agguantata da un ragazzo. Poi si aggira col volto sanguinante a De Ferrari, sbattendo il volto contro le vetrate della Regione

La chiameremo Alice (un nome di fantasia per tutelare la sua privacy): è la protagonista di una storia tristissima, che parla di depressione, follia, solitudine nel bel mezzo della movida festaiola del sabato sera. Prima la donna è salita sul Ponte Monumentale, agguantata in extremis da un passante e poi convinta ad allontanarsi dalla balaustra. Il giovane ha anche chiamato il 112, tanto che sul posto sono arrivati ambulanza e vigili del fuoco che, però, non hanno trovato la trentacinquenne genovese. La descrizione, piuttosto precisa, data dal soccorritore è stata diramata anche alle pattuglie di polizia locale in servizio. Un’altra segnalazione è arrivata poco dopo dalla zona di piazza De Ferrari: una giovane donna vestita di scuro con uno zainetto nero si aggirava nella zona con il viso sporco di sangue.
Le pattuglie di polizia locale in divisa e in borghese hanno cominciato a battere il territorio minuziosamente da est e da ovest, in modo da non lasciare alcuna via del centro inesplorata e all’1:30 del mattino hanno trovato Alice in stato di agitazione proprio sotto i portici del palazzo della Regione, con sangue sulle labbra, sul viso e sul naso, che dava colpi con la testa sulle vetrate, continuando ad autolesionarsi. Gli agenti del reparto Vivibilità l’hanno fermata. Lei ha detto di non voler essere aiutata, ma, ovviamente, i cantuné non hanno desistito. Ha dimostrato un atteggiamento timoroso nei confronti delle divise e così è stato deciso che rimanessero solo gli agenti in borghese. Nel frattempo sono arrivati i familiari della donna. Il padre ha raccontato che la figlia lavora nel negozio di un parrucchiere. Lei, invece, ha raccontato una serie di storie non attendibili, cambiando continuamente versione, non perché intendesse mentire, ma perché – è apparso chiarissimo – non era lucida. Nella borsa aveva una bottiglia di benzina e bolas da giocoliere per cui serviva il combustibile che, però, in mano a una persona così instabile poteva rappresentare un pericolo per sé e per gli altri. Alice non è nota come una delle persone che fanno giocoleria ai semafori per recuperare qualche spicciolo.

A quel punto si è avvicinata la pattuglia Tso dell’Autoreparto nel caso la donna rifiutasse il ricovero, ma alla fine, con fatica, i cantuné sono riusciti a convincere Alice a salire sull’ambulanza per farsi curare le ferite al volto al pronto soccorso del Galliera. Ha accettato il ricovero volontario in psichiatria, cosa che le ha evitato il trattamento sanitario obbligatorio. La speranza è che continui a curarsi e non finisca mai più in condizioni simili a quelle di stanotte.

Si è dimostrata fondamentale la collaborazione dei cittadini. Quello che ha agguantato Alice mentre tentava di scivolare sulla balaustra del ponte Monumentale, quelli che in piazza de Ferrari non si sono voltati dall’altra parte e hanno chiesto l’intervento della polizia locale che ha potuto così rintracciare e fermare la donna che, altrimenti, avrebbe continuato a vagare nella notte, magari continuando a farsi del male o salendo di nuovo sul ponte o cercando un altro modo di togliersi la vita.

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