Cronaca 

Il medico ordina il Tso, ma l’uomo si barrica in casa e aspetta gli agenti della pm con grosse forbici in mano

Altro intervento per curare un ragazzo di Quezzi convinto dagli agenti a seguirli in ospedale. I ringraziamenti dei genitori

Tso particolarmente difficile in via Marina di Robilant per gli agenti di polizia municipale dell’Autoreparto. L’altro pomeriggio sono dovuti intervenire per mettere in atto il trattamento sanitario obbligatorio deciso dai medici per un quarantunenne. L’uomo, rifiutando le cure psichiatriche, li ha aspettati barricandosi in bagno con un grosso paio di forbici in mano, minacciando di usarle. Gli agenti, esperti in questo tipo di operazioni, si sono protetti col cuscino usato per impedire che i fendenti di armi da taglio arrivino a segno e per ridurlo alla ragione e permettere il suo ricovero in ospedale hanno dovuto usare lo spray al peperoncino.
Un altro Tso è stato effettuato il giorno precedente a Quezzi. Gli agenti sono intervenuti su richiesta dei genitori di un ragazzo di 28 anni particolarmente problematico. I genitori pensavano si fosse barricato in casa. I cantuné dell’autoreparto sono entrati, ma non lo hanno trovato. Hanno cominciato a cercarlo in zona e lo hanno reperito poco più tardi in corso Galliera. Un agente, parlandogli a lungo, lo ha convinto a seguirlo volontariamente in ospedale. Si tratta di un ragazzo paranoico, convinto, a torto, che i genitori lo perseguitino e bisognoso di cure urgenti. I genitori del giovane hanno scritto una lettera di ringraziamento alla Municipale per la delicatezza e la professionalità con la quale è stata gestita tutta l’operazione, senza che al ragazzo accadesse nulla di male.

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