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Disco Club: recensioni, consigli, classifiche e novità. La rubrica di un dischivendolo/20 ottobre 2016

rubrica Discoclub

A CURA DI DIEGO CURCIO

LE RECENSIONI

LE CAROGNE – Triodo

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Tornano sul luogo del delitto le mitiche Carogne di Imperia e lo fanno pubblicando un disco da sballo sull’ormai infallibile Area Pirata. “Triodo”, questo il nome del terzo capitolo discografico della band ligure, è un concentrato di garage-punk lisergico cantato in italiano, che certifica, con nove pezzi tutti da ascoltare e -sacrilegio! – ballare, una ricetta sonora molto personale. A fare la differenza sono soprattutto l’organo, il synth e la voce di Riccardo Rossetti, vero motore, insieme al fratello Stefano (al basso) del gruppo imperiese. I suoni acidi e dilatati si sposano alla perfezione con la furia punk della chitarra e della sezione ritmica, come se Le Carogne avessero trovato l’anello di congiunzione tra il kraut-rock e il surf-punk. Il tutto accompagnato da testi urticanti e senza troppi compromessi (“Il primo della lista”, pezzo esplicitamente contro i giornalisti – anche se forse sarebbe meglio dire contro alcuni giornalisti – non le manda certo a dire alla mia categoria professionale). Ma le Carogne non si chiamano così mica per niente e il punk – perché l’attitudine, al di là del suono, resta quella – non è certo un pranzo di gala. Quindi prendere o lasciare. E io sinceramente prendo. Anche l’artwork del disco è davvero interessante e ancora una volta il merito va al buon Riccardo, autore della bellissima e coloratissima copertina che mi ricorda un po’ la grafica dei vinili degli Upset Noise. In poche parole: album promosso a pieni voti, anche se le Carogne vanno ascoltate soprattutto dal vivo. Un anno e mezzo fa all’Altrove hanno fatto sfracelli, non perdeteveli. Diego Curcio 

TIM BUCKLEY – Lady, Give Me Your Key

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La citazione potete trovarla facilmente, è in testa alla voce “Tim Buckley” di Wikipedia, e proviene da Lee Underwood, che dell’uomo con la voce d’angelo fu stretto collaboratore musicale, prima di diventare uno dei miglior critici jazz americani: « Buckley fu per il canto ciò che Hendrix fu per la chitarra, Cecil Taylor per il piano e John Coltrane per il sassofono ». Tim Buckley se n’è andato nel 1975, lo stesso anno che Bob Dylan scrollava il songwriting generale un po’ sonnecchiante con il mercurio vivo di Blood On The Tracks. Tim pare stesse indirizzandosi verso la composizione di una specie di opera rock, e che si stesse anche occupando di cinema. Tim Buckley ci ha lasciato nove album in studio, sette dal vivo, un paio di antologie con preziosi materiali materiali in lavorazione. Ogni volta che, quattro decenni dopo la sua scomparsa (e quasi due da quella del suo figlio “reincarnazione”, Jeff) spunta qualcosa, è una festa. Perché è ben vero che il mercato tende a setacciare anche le briciole, pur di far fatturato, ma è altrettanto vero che quasi ogni volta che è saltato fuori qualcosa di inedito o perduto dell’uomo con la prodigiosa estensione vocale che saettava tra folk , jazz, psichedelia, ricordi di musiche antiche e tanto altro ancora, ne è valsa la pena. Qui, poi, si resta sbigottiti e felici: perché il demo e l’acetato ritrovati di Tim Buckley del ’67 sono unoscrigno con tredici brani mai ascoltati in queste versioni, cinque canzoni assolutamente inedite, e splendide. Da lustrarsi le orecchie. Guido Festinese

NADA SURF – Peaceful Ghosts

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Il lungo percorso discografico dei Nada Surf, gruppo di pop-rock alternativo di Manhattan, approda infine, dopo quasi venticinque anni di alti e bassi, al disco con l’accompagnamento di un’orchestra sinfonica; si tratta di un passo già compiuto da diversi artisti sia nel passato remoto che in quello più recente, basta ricordare i Deep Purple, i Procol Harum, Peter Gabriel, Joni Mitchell, i Calexico, gli Walkabouts e persino i nostrani La Crus… Diciamo che uno su tre/quattro di questi esperimenti ha funzionato almeno in parte, ma spesso la coltre di suoni ‘classici’ ha soffocato anche le migliori intenzioni. Nel caso di Peaceful Ghosts, registrato dal vivo in Germania con la Babelsberg Film Orchestra di Potsdam, si può parlare di esperimento riuscito del tutto, forse perché il repertorio scelto dalla band guidata da Matthew Caws e Daniel Lorca, fra i molti brani disponibili, ha privilegiato quelli più adatti alla contaminazione e allo smussamento degli angoli più vivi. Tra queste le notevoli Inside Of Love e 80 Windows. Un’ ottima occasione, quindi, per scoprire o riscoprire una band che cala parecchi assi sul tavolo anche in questa versione morbidamente autunnale. Fausto Meirana

IAMTHEMORNING – Lighthouse

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Non tutto quanto è pubblicato dall’etichetta di Steven Wilson è un capolavoro, ci mancherebbe altro. Ma che il gelido signore dei Porcupine Tree abbia un intuito formidabile per l’eccellenza è sicuro. Ad esempio mettere sotto contratto i misteriosi Iamthemorning è stato un colpo da maestro. Tant’è che questo (splendido) cd s’è conquistato, con merito, il Prog Award di quest’anno come migliore pubblicazione internazionale. Il gruppo è in realtà un duo russo, aiutato da musicisti come Colin Edwin al basso e Gavin Harrison alla batteria, dunque pezzi da novanta. Loro sono Mariana Semkina, voce inquietante da angelo imprevedibile, immaginate un incrocio riuscito tra Kate Bush e Annie Haslam dei Renaissance, lui, Gleb Kolyadin è un pianista e tastierista di bravura trascendentale. Entrambi di formazione classica, e si sente, ma con evidenti ascolti meditati di musiche da tutto il mondo, note gaeliche in primis, jazz, pentagrammi sperimentali, e via citando. Costruiscono melodie potenti e melanconiche assieme, e quando credi di poter liquidare il tutto con la supponenza del “già ascoltato”, loro torcono il suono, le idee, gli arrangiamenti, e ti portano in strane terre incognite. Guido Festinese

IL DIARIO

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Diario del 19 ottobre 2015
Spesso i clienti sono precisissimi nel descrivere il disco che vogliono. A Dario chiedono, “quel cd con in copertina due tipi con cappelli da cowboy”, a me “quel disco nuovo di quello che ne ha già fatto uno, ha gli occhi in fuori”.
Un altro invece mi chiede se gli regalo uno dei miei sacchetti da lp; penso lo voglia per ricordo dei tempi passati, invece no, me lo restituisce, “No, non mi serve; devo metterlo sotto i dischi per mixarli. Non va bene la materia deve essere di plastichina satinata”. La prossima volta provvederemo e magari faremo i sacchetti rotondi.
Un teenager mi sorprende con la sua richiesta, “Avete cassette?”, “No”. E’ disperato, “No, porca miseria”, poi si riprende “E lettori di cassette?”. Ci lascia con un dubbio: se non ha il lettore, cosa se ne fa delle cassette?
Finalmente entra un vecchio cliente e riesco a vendere un cd. Costa solo 7€, me ne da 10, gli chiedo, “Hai 2€?”, la sua risposta, “Sì”, ma rimane impassibile con lo sguardo perso, non mi dà i 2€. Cambio la domanda, “Mi dai 2€?”, questa volta capisce, me li dà.
Altra richiesta, “Hai Via Paolo Fabbri di Guccini in vinile?”, “Prova nell’usato”. Va a cercarlo e mi lascia col Pluriespulso, che, curioso, mi chiede, “Cosa voleva?”, “Cercava via Paolo Fabbri”, poi faccio lo spiritoso, “Non credo che ci sia a Genova questa strada”, lui conferma, “No, non c’è”.
Le giornate vengono quasi sempre chiuse dall’ingresso di Ivano. Oggi, more solito, parla della mamma, “Sai chi è lei? La regina dei castelli di carta; adesso ce l’ha con la falsa psichiatria. Sai cosa ti dico? La mamma è surreale”.

LE PROSSIME USCITE

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Domani
STEVE FORBERT – FLYING AT NIGHT
ERIC JOHNSON – EJ
SANTANA IV – LIVE AT THE HOUSE OF BLUES,LV
STATUS QUO – AQUOSTIC II – THAT’S A FACT!
LEONARD COHEN – YOU WANT IT DARKER
MILES DAVIS – BOOTLEG BOX 5 – FREEDOM JAZZ DANCE
ELVIS PRESLEY – THE WONDER OF YOU: ELVIS PRESLEY WITH RPO
RIVERSIDE – EYE OF THE SOUNDSCAPE
SIA – THIS IS ACTING (DELUXE EDITION)
REBEKKA BAKKEN – MOST PERSONAL
BON JOVI – THIS HOUSE IS NOT FOR SALE
DAVID CROSBY – LIGHTHOUSE
EX-OTAGO – MARASSI
LADY GAGA – JOANNE
SARAH MCLACHLAN – WONDERLAND
THE PRETTY RECKLESS – WHO YOU SELLING FOR
NATHANIEL RATELIFF NATHANIEL – A LITTLE SOMETHING MORE FR
MICHAEL BUBLE’ – NOBODY BUT ME
KORN – THE SERENITY OF SUFFERING
CONOR OBERST – RUMINATIONS
PELANDER – TIME
THE PRETENDERS – ALONE
RUMER – THIS GIRL’S IN LOVE
CALIBRO 35 – CLBR 35 LIVE FROM S.P.A.C.E.
AGNES OBEL – CITIZEN OF GLASS
AMERICAN FOOTBALL – AMERICAN FOOTBALL

11 novembre
PINK FLOYD – The Early Years 1965-1972

LA CLASSIFICA DELLA SETTIMANA

1 TIM BUCKLEY – LADY, GIVE ME YOUR KEY: THE UNISSUED 1967 SOLO ACOUSTIC SESSION
2 PAOLO CONTE – AMAZING GAME
3 SUZANNE VEGA – LOVER, BELOVED: CARSON MCCULLER
4 BLACKBERRY SMOKE – LIKE AN ARROW
5 BON IVER – 22, A MILLION
6 BETH HART – FIRE ON THE FLOOR
7 GREEN DAY – REVOLUTION RADIO
8 OKKERVIL RIVER – AWAY
9 NICK CAVE & THE BAD SEEDS – SKELETON TREE
10 GOAT – REQUIEM

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