Primo Maggio. Iplom, la Rsu: “Dietro quel tubo ci sono tanti lavoratori”
<Vogliamo fare vedere la nostra presenza in un momento per noi particolare. Ci troviamo in una situazione difficilissima. Non possiamo più approvvigionare di greggio la raffineria e l’abbiamo dovuta fermare. per questi dal 6 maggio, quando la raffineria sarà effettivamente ferma e in sicurezza, cominceremo la cassa integrazione> lo dice Simone Brunelli, rsu Femca Cisl a nome dei lavoratori Iplom in corteo questa mattina in occasione del Primo Maggio.
<La magistratura ha un lavoro da fare, lo sta facendo – continua il delegato -. Noi chiediamo solo di ricordarsi dei lavoratori. Ci siamo anche noi, siamo in tanti, siamo giovani. Il panorama lavorativo italiano e non solo non è buono. Per noi questo lavoro è importante, Chiediamo a tutti di ricordare che dietro a quel tubo ci sono tanti lavoratori che lavorano tutti i giorni seriamente e che vorrebbero continuare farlo>.
I lavoratori sono 252 più un indotto di 250/300 persone. <Senza dimenticare che c’è un paese, una valle intera, che vive grazie anche al lavoro che noi facciamo> aggiunge Brunelli.
<Molti di noi abitano a Busalla . conclude il delegato dei lavoratori Iplom -, quelli che lavorano al porto petroli e al deposito di Fegino vivono, invece, a Genova. La maggior parte delle ditte che lavorano per noi sono di Genova e dintorni>. Lo stop della fabbrica resosi necessario per le indagini della magistratura e per individuerà le responsabilità del disastro ambientale causato dallo scoppio del tubo che porta il greggio alla raffineria spaventa gli oltre 500 occupati tra diretti e indiretti che stamattina hanno chiesto a tutti, al di là delle debite e opportune indagini della magistratura, di ricordarsi che il loro lavoro è legato alla raffineria.
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