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Sversamento Iplom, recuperato il 95% del greggio in mare. Inizia la bonifica degli alvei dei fiumi

Cessato lo stato di allerta a ponente. Continua il monitoraggio dell’aria in Valpolcevera. Si lavora ancora a Pegli
Cisl chiede alle istituzioni un tavolo per tutelare il lavoro dei 240 lavoratori dell’azienda e migliorare la sostenibilità ambientale. E intanto i partiti litigano

Sono 450 i metri cubi di greggio recuperati dei mezzi impegnato nelle operazioni anti inquinamento. Si tratta del 95% per cento del materiale sversato. <Le chiazze di iridescenza più consistenti, rilevate ieri durante la ricognizione aerea effettuata dall’ATR42 della Guardia Costiera nel tratto compreso tra Arenzano e Cogoleto, sono state anche oggi aggredite dai mezzi della Società Castalia, inviati dal ministero dell’Ambiente – fanno sapere dalla capitaneria di porto -. Analogamente, altri mezzi d’altura della stessa Società Castalia e dei Rimorchiatori Riuniti ed i mezzi disinquinanti costieri delle ditte specializzate, stanno ultimando le  attività di recupero delle sole iridescenze di prodotto oleoso rilevate in corrispondenza di Pegli e negli specchi acquei portuali>. L’ammiraglio Giovanni Pettorino, comandante della Capitaneria di Porto, ha precisato: <La situazione è nettamente migliorata, grazie anche alle condizioni meteorologiche e al presidio di contenimento e bonifica costituito sin dalle prime ore dell’emergenza. In queste ore è di nuovo in volo un aereo della Guardia Costiera che potrà fornirci ulteriori e più precisi elementi di valutazione degli eventuali residui>.

Arpal continua il monitoraggio dell’aria in Valpolcevera, dove la componente volatile del prodotto <non ha mostrato valori difformi nonostante il ritorno del sole, e perlustrando il litorale del ponente genovese, dove non sono stati evidenziati nuovi spiaggiamenti>.
<Il Centro Meteo ha effettuato il nuovo approfondimento previsionale idrologico sul Polcevera: nelle prossime ore, con il 90% di possibilità, avremo alla foce una portata inferiore al metro cubo/secondo> dicono all’agenzia regionale.

Iplom annuncia che ora comincia la fase di rimozione del petrolio negli alvei dei fiumi e chiede alla Procura di poter intervenire anche nell’area sequestrata, dove domenica scorsa il tubo è scoppiato.

<Bisognerà capire quali sono le dimensioni della fuoriuscita di greggio sul rio Fegino, dove certamente ci sono state delle infiltrazioni anche in profondità, e nel letto del Polcevera, in modo tale da poter cominciare un lavoro di bonifica profonda – ha detto il presidente della Regione, Giovanni Toti – . Sicuramente c’é una quantità di prodotto significativa sui fondali sia del fiume Polcevera sia del rio Fegino e ci saranno state infiltrazioni più in profondità. Occorrerà quindi verificare la falda acquifera e i terreni circostanti. Tutto questo però farà parte dell’intervento di bonifica che sarà avviato in coordinamento con il Dipartimento nazionale di Protezione Civile, con l’Agenzia nazionale Ispra per la tutela dell’ambiente e con la nostra Arpal che stanno già lavorando per quantificare la bonifica conclusiva. Ispra sta analizzando in queste ore i campioni di prodotto raccolto, mentre Arpal continua a lavorare lungo il Polcevera sia per monitorare eventuali esalazioni sia sul prodotto superficiale depositato sull’acqua. Credo – ha aggiunto il presidente Toti – che tra qualche giorno avremo tutti i dati per poter iniziare a pianificare il lavoro di bonifica dei terreni”. Per quanto riguarda i tempi della bonifica, il governatore ha spiegato che “bisogna aspettare gli sviluppi dell’indagine della magistratura da cui dipende la maggior parte di questa vicenda. La nostra Arpal sta lavorando con funzione di polizia giudiziaria insieme ai magistrati e spero che nei prossimi giorni la Procura della Repubblica dissequestri l’area interessata dall’incidente. Dopodiché – ha proseguito – i contatti col Governo e in particolare con il ministro Galletti e con il sottosegretario De Vincenti, sono costanti>.

 

Intanto, le autorità francesi sono state avvertite da quelle italiane che parte dell’inquinamento marino potrebbe arrivare nelle loro acque territoriali. Oltralpe, sorvegliano ma mimimizzano. Il giornale Nicematin.fr spiega che il centro di controllo dell’inquinamento della Marina è pronto a intervenire e che la nave antinquinamento Jason è pronta a intervenire, ma titola: <Parlare di marea nera è spropositato>. Il portavoce della prefettura marittima di Tolone dice: <Davanti alle coste francesi non c’è assolutamente nulla>.

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Intanto la Cisl, atraverso il proprio segretario generale metropolitano Luca Maestripieri chiede alle istituzioni di aprire un tavolo che tuteli i 240 dipendenti Iplom e guardi anche al “dopo”, cioè a migliorare la sostenibilità ambientale per evitare che i lavoro sia costantemente considerato alternativo all’ambiente. È questa l’imprescindibile partita del futuro “post bonifica”.
<A seguito allo sversamento di greggio da una tubatura Iplom ancora una volta torna alla ribalta un tema secondo noi strumentale, quello dell’alternativa tra ambiente e lavoro – si legge nella nota del sindacato -. I lavoratori sono certamente tra le vittime – sono già stati messi in cassa integrazione a rotazione – e non certo tra gli eventuali responsabili>.
<Il giudizio su quanto accaduto non spetta al sindacato nè ai lavoratori nè a nessun altro, ma alla magistratura – scrive Maestripieri -. C’è invece chi ha già allestito processi sommari e decretato le proprie sentenze, c’è chi vuole condannare a morte il lavoro perché a sua parere alternativo all’ambiente. Questo non possiamo accettarlo. In ballo c’è il futuro di 240 famiglie. Ancora una volta i soliti noti cavalcano questo genere di situazioni e così facendo raccolgono consensi per sè e adesioni “di pancia” tra i cittadini che sono stati danneggiati e ai quali la Cisl esprime la propria solidarietà. Il tema non è contrapporre il lavoro all’ambiente, ma impegnarsi per migliorare la sostenibilità ambientale delle realtà produttive del nostro territorio>.
<Chiediamo alle autorità cittadine, regionali e statali – conclude il segretario – di aprire subito un tavolo con i sindacati per affrontare la questione del lavoro. Chiediamo a tutti i cittadini di non dimenticare i lavoratori e le loro famiglie>.

Intanto i partiti litigano sulle reciproche posizioni mediatiche in merito al tema della bonifica. Ma di questo, ci perdonerete, abbiamo ritenuto opportuno non dare conto. Ci sono migliaia di genovesi e liguri alle prese con l’inquinamento e a 240 lavoratori che temono per il loro impiego, crediamo che il tema sia e debba restare questo.

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