Bagni Marina Genovese, le accuse dei sindacati: “Dal Comune solo promesse e va sempre peggio”
Funzione Pubblica Cgil, Cisl Fp, Uil Fp: <Anche quest’anno si rischia di aprire senza ristorazione. L’ostello è ancora un sogno. Si aspetta forse il peggio per svendere ai privati?>
<Come ogni anno, con sempre maggiore disillusione e con sempre crescente preoccupazione i lavoratori dei Bagni Marina Genovese si apprestano ad affrontare la imminente stagione balneare>: lo dicono i sindacati che accusano la civica amministrazione.
<Disillusione e preoccupazione per la chiara consapevolezza del degrado che avanza e per la certezza che sarà sempre più difficile fornire ai bagnanti quel servizio che si era distinto per professionalità e qualità dell’accoglienza – continuano Funzione Pubblica Cgil, Cisl Fp, Uil Fp -. C’è anche il serio pericolo che quest’anno si aprano gli stabilimenti senza servizi di ristorazione. Oggi la carenza di organico la scarsità delle risorse, le discutibili scelte gestionali e la poca attenzione dimostrata dal Comune di Genova, proprietario della società di gestione, sta mettendo seriamente in pericolo questo straordinario patrimonio che ha storicamente permesso a Genova la valorizzazione del litorale e il conseguente sviluppo del turismo oltre ad aver permesso ai cittadini genovesi di godere in sicurezza del proprio mare. All’insistente richiesta dei lavoratori di ampliamento e di riqualificazione dell’offerta del sistema della balneazione, che avrebbe permesso il tanto sospirato ampliamento del tempo di lavoro, promesse tante, fatti zero. Un esempio per tutti: dove è finito il tanto pubblicizzato progetto dell’ostello a S. Nazaro?. Intanto continuano a lavorare 4 mesi all’anno senza la prospettiva di un lavoro che permetta una vita dignitosa. A nulla è servito che si siano resi disponibili per qualsiasi attività. Per loro solo cavilli burocratici, per questi lavoratori che più volte abbiamo definito “i più vecchi precari del Comune di Genova” nessuna prospettiva, solo il timore di essere trascinati alla deriva insieme ad una società senza futuro. Si aspetta forse il peggio per svendere ai privati?>
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