Politica 

Alluvione 2014, Paita chiede il rito abbreviato dopo 5 ore d’interrogatorio

paita

Cinque ore di interrogatorio, poi Raffaella Paita, capogruppo del Pd in consiglio regionale imputata di omicidio colposo e disastro colposo in seguito all’alluvione del 2014 e alla morte dell’ex infermiere Antonio Campanella insieme  alla dirigente della protezione civile Gabriella Minervini, ha chiesto di potersi avvalere del giudizio con rito abbreviato. Richiesta motivata con l’esigenza di arrivare velocemente a una sentenza, accolta dal magistrato.
Era stata la stessa Paita tramite i suoi legali a chiedere al Gup Ferdinando Baldini di essere ascoltata. Ora, dopo l’interrogatorio, pensa di aver chiarito con il magistrato la sua posizione ed è questa una delle ragioni che l’ha spinta verso questo tipo di giudizio che anche in caso di condanna le consentirà di usufruire dello sconto di un terzo della pena. In particolare la Paita ha ribadito davanti al giudice che non esistono norme che attribuiscano all’assessore il potere di diramare l’allerta. <Il politico – ha spiegato – non è autorità di protezione civile e quindi io. Non avrei potuto sostituire i tecnici>. L’esponente regionale del Pd, che all’epoca dei fatti era appunto assessore con delega alla protezione civile, e’ stata poi sottoposta  ad alcune domande da parte dei legali delle persone danneggiate, ma in particolare ha dovuto rispondere agli avvocati di parte civile sulla deposizione di Stefano Vergante, dirigente regionale della Protezione civile. Questi, nel corso di un interrogatorio aveva testimoniato di aver ricevuto una telefonata da parte della segretaria della Paita dopo essere stato ascoltato dai magistrati. Secondo quanto aveva riferito Vergante al suo rifiuto la segretaria gli avrebbe intimato di parlare con la Paita perché si trattava di un ordine dell’assessore. <Quando andai – si dice nella trascrizione dell’interrogatorio di Vergante – la Paita non mi ricevette nel suo ufficio ma in corridoio dove non passava nessuno e mi chiese come era andata. Il giorno dopo mentre ero di nuovo dalla Pg mi richiamò la segretaria dicendo che  dovevo rilasciare una intervista a Repubblica>.
La Paita ha ammesso  le circostanze, ma ha precisato di aver voluto incontrare Vergante per offrirgli un supporto psicologico in un. Momento per lui così delicato e pesante, mentre ha chiarito di avergli suggerito di parlare con il giornalista di Repubblica che chiedeva l’intervista la,fine di informarne la cittadinanza. Il Gup Stefano Baldini ha rinviato l’udienza al 6 maggio quando parleranno i pm. Poi si proseguirà il 6 giugno e il 14 luglio.

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