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Fiera, riunione per ricollocare i lavoratori: mancano almeno 4 posti. Autorità Portuale e Città Metropolitana assenti ingiustificate

I due enti non si sono presentati per la seconda volta. La Camera di Commercio manda alla riunione un rappresentante senza delega
Il Comune stabilizza i cinque lavoratori già in Amiu. Ecco la mappa dei posti di lavoro offerti nelle partecipate da Tursi e dalla Regione
Fiera-di-Genova

Lavoratori della Fiera, l’incontro di oggi tra sindacati, Rsa e soci pubblici (si sono presentati Comune, Regione attraverso Filse, Camera di Commercio) ha portato qualche novità, ma non ha dissipato le preoccupazioni dei sindacati (i tre confederali più le categorie: Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil) che condannano la <reiterata assenza dell’Autorità Portuale, un soggetto che avrebbe la possibilità di contribuire attivamente alla soluzione dei problemi occupazionali> e <chiedono con forza che anche gli altri soci si facciano parte attiva> nel sollecitarne la presenza al prossimo incontro, previsto per il 24 marzo. Assente ingiustificata anche la Città Metropolitana, che ha ereditato dalla Provincia una bella fetta di azioni di Fiera. Camera di Commercioha inviato un rappresentante senza delega. Due i prossimi incontri fissati, il 24 e il 29 marzo.
Nell’incontro è stato detto dai soci che la liquidazione avverrà materialmente il 31 marzo prossimo e che il termine ultimo per la fase istituzionale inerente la procedura di mobilità di Fiera si concluderà l’8 aprile.
Il Comune ha assicurato che assorbirà in pianta stabile i cinque lavoratori già assorbiti a tempo determinato. Tre posti da amministrativi sono messi a disposizione da Asef, altri tre da Aster, uno da Spim. Un posto si potrebbe trovare nella Società per Cornigliano.
La Regione mette in campo due posti full time (o 4 part time) in Liguria Digitale. Sono 7 i lavoratori di Fiera attualmente in part time, con un numero di ore differente l’uno dall’altro. Quattro potrebbero finire proprio nella società della Regione. Fiera di Genova ha confermato la possibilità di proseguire l’attività fieristica con il conseguente utilizzo di massimo 15 lavoratori. In sostanza, dalla società che va in liquidazione verrà staccato il ramo produttivo che, come hanno scritto ieri i soci, si dovrà occupare della vocazione Fieristica della città.
Fatti i conti e considerato che per tre lavoratori di Fiera può partire un percorso di accompagnamento alla pensione, mancano ancora dei posti, esattamente 4, ammesso che siano davvero 15 i ricollocati nella newco di Fiera.In realtà, il Comune mette a disposizione anche 24 posti in Amiu. <Ma per noi non sono accettabili – dice Silvia Avanzino segretario generale della Fisascat Cisl -. Non per la mansione (i lavoratori passerebbero da essere impiegati al lavoro di operai, essendo, in qualche caso, già in età avanzata n. d. r.), ma perché passerebbero dal full time al part time e perché esiste una graduatoria di 32 posti di lavoro dai quali si estrapolerebbero i 24 da dedicare ai dipendenti Fiera. Ad attendere quei posti sono persone che hanno vinto un concorso e sono in graduatoria da molto tempo. Non possiamo accettare che vengano estromessi perché uno dei soci di Fiera si tolga il problema dell’azienda che sta andando in liquidazione>.
<Invece di fare proclami davanti ai giornalisti di tv e carta stampata – aggiunge Avanzino – i soci avrebbero potuto pensare delle soluzioni e non è stato così. Siamo molto delusi. La risposta è insufficiente>. Le maggiori critiche hanno, ovviamente, come bersaglio gli 2assenti ingiustificati”.
Alla riunione hanno partecipato l’assessore regionale al lavoro Berrino, quelli al bilancio e al personale del Comune (rispettivamente Miceli e Lanzone), Guido Fassio per la Cgil e Fabio Servidei per la Uil.

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