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Ritornano al Museo del Mare i dipinti di Arigliano, il pittore delle trasparenze marine

Dopo vent’anni dalla mostra organizzata dalla Vallardi Galleria d’Arte presso la Loggia della Mercanzia di Genova per festeggiare i cinquant’anni di pittura di Giuseppe Arigliano, il pittore genovese “delle trasparenze marine” viene riproposto al Galata Museo del Mare – Galleria delle Esposizioni – con un’inaugurazione che si svolgerà oggi alle 17.30 con ingresso libero. La mostra si protrarrà fino al 6 marzo 2016, visibile in orari museali.

 

Dopo vent’anni dalla mostra organizzata dalla Vallardi Galleria d’Arte presso la Loggia della Mercanzia di Genova per festeggiare i cinquant’anni di pittura di Giuseppe Arigliano, il pittore genovese “delle trasparenze marine” viene riproposto al Galata Museo del Mare – Galleria delle Esposizioni – con un’inaugurazione che si svolgerà oggi alle 17.30 con ingresso libero. La mostra si protrarrà fino al 6 marzo 2016, visibile in orari museali.

 

Giuseppe Arigliano è nato il 14 febbraio del 1917 a Genova, dove è vissuto e ha svolto la sua attività come pittore professionista dal 1946 fino al 1999, data della sua morte. Secondo il critico Paolo Levi che raccontò questa mostra nel 1996: «Giuseppe Arigliano è il cantore del mare, nella sua limpida trasparenza d’acqua, come Ennio Morlotti deve essere considerato il maestro della terra nella sua inquieta ombrosità naturale.

Giuseppe Arigliano compone trasparenti riflessi, allusioni di invisibili cieli, apparizioni di fondi di rocce.

Si avverte, in questi lavori, la contemplazione serena del silenzio del mare, grazie alla sapienza di una tavolozza che fa rivivere un ipotetico giorno infinito, nelle sue infinite variabilità cromatiche.

Nei dipinti di Giuseppe Arigliano, la trasparenza dell’acqua marina vive grazie alla luminosità del sole e della valente spatola, non descrive ma trascrive i contrappunti caldi di luci e di ombre o di un verde di alghe e di rocce color pietra, affioranti dal fondo marino.

Nella sua maestosità, l’acqua sembra, a volte, incresparsi crucciata nel difendere L’invisibile Nettuno che riposa in qualche anfratto segreto».

 

 

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