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Certosa come il Bronx: “Ho le finestre blindate e la Polizia non passa mai”

Di Giovanni Giaccone – Barbara abita a Certosa, il suo è un nome di fantasia “Ti chiedo di non scrivere il mio nome, mio figlio va a scuola nel quartiere e potrebbe subire ritorsioni” ma la realtà di cui ci racconta è qualcosa che oggi, con la drammatica morte del pensionato investito da un’auto guidata da un ecuadoriano ubriaco e drogato, l’ha fatta sbottare. Accetta di parlare e di raccontarci come si vive a Certosa, perché mentre ora stiamo parlando la gente di Certosa sta scendendo in piazza per esprimere l’esasperazione e l’impotenza di fronte al dilagare della criminalità diffusa.

Io vivo qui dal ’91 – racconta la donna -. All’epoca si girava più tranquillamente anche la sera. Poi sono aumentati i furti in appartamento e quella sicurezza è venuta meno. Non so nemmeno più quanti esercizi gestiti da cinesi ci siano. Oltre ai sudamericani, negli ultimi 10 anni sono arrivati gli albanesi e i rumeni con i loro macchinoni. Insomma, in poco meno di 25 anni che sto qui ho subìto due furti ed ho fatto già blindare due tapparelle. Io però esco di casa ugualmente, ma col radar costantemente acceso anche nei luoghi più affollati. Non ho mai subìto alcuna aggressione, ma un mio conoscente sì. Purtroppo è capitato proprio di domenica mattina. È stato aggredito da un ragazzo sudamericano qualche anno fa nella stessa via dell’incidente di stamattina e ci ha lasciato la pelle.

Vuoi spiegare meglio? La presenza delle forze dell’ordine: non è percepita adeguatamente?

Si dice che questi esercizi (solitamente abbigliamento o simili, ma ci sono anche de take away) siano gestiti da prestanome. È così in tutta la città. Ovviamente, hanno preso il posto di esercizi italiani che non riuscivano (ma guarda un po’ che caso) a sostenere le spese. Per quanto riguarda le forze dell’ordine… Io faccio podismo. Stamattina ho camminato per 21 km e non ho visto (tra Campi e Manesseno) nemmeno un’auto. La percezione dell’insicurezza è palpabile. Basta passare per i giardini di piazza Petrella o nella zona di piazza Pallavicini ci sono due sale scommesse, brutta gente, spesso ubriaca….

In che se senso dici che sono attività illecite? Da cosa lo deduci?

Per esempio i posti dove ci sono le macchinette… Anche in questo caso si dice che dietro a quelle attività apparentemente lecite si nasconda altro. Perché sennò sfondare vetrine o dare fuoco ad attività? Vogliamo parlare anche di mafia? Comunque sia poi, c’è il pizzo e a chi non lo paga o sfondano le vetrine o danno fuoco al negozio.. ovviamente nessuno denuncia per paura di ritorsioni. Ti faccio un esempio: 25 anni fa per affittarmi un appartamento mi hanno chiesto perfino le referenze.. ora i proprietari dei fondi, pur di guadagnare, si turano il naso..  Un tempo Certosa e Rivarolo erano il salotto buono della Valpolcevera. Ora sono solo luoghi di passaggio

Vedi delle soluzioni?

Prospettive? Se continua così poche.. se non si interviene la gente che sta in vallata (dove sono pure inesistenti i luoghi di aggregazione. – Io sono di Pegli e almeno lì c’è modo di passeggiare -) starà sempre più chiusa in casa curando il proprio “carruggio”. Da bambina io giocavo sotto casa. Ora non si fa più per tutte le ragioni possibili che puoi immaginare. A questo si aggiunge la convivenza coi nomadi.

Avete dei confronti con i rappresentanti del Municipio della zona, chi amministra il territorio?

 Sì certo.. Enrico D’Agostino, persona squisita e attenta, è un gran rompiscatole (prima o poi mi dico però che gli succederà qualcosa.. un avvertimento l’ha avuto qualche tempo fa). Lui è il presidente del Comitato cittadini di Certosa.

 Se fosse stato un italiano a investire e uccidere il pensionato oggi ci sarebbe stata la stessa reazione della popolazione?

Forse no… dico forse perché ovviamente non sono così ingenua da pensare il contrario. Mia madre è siciliana e so bene quello che ha sofferto da bambina per integrarsi a Genova. Difficile dire cosa sarebbe successo. Di fatto la gente è stufa. Mio figlio comincerà a breve un corso di teatro per ragazzi. Mi toccherà accompagnarlo a Certosa. Eppure sono 8/900 metri da qui. Però non mi sento sicura di lasciarlo andare da solo. Quindi nel caso dell’incidente di stamane il fatto che l’investitore non sia un italiano ha il suo peso.

 

 

 

 

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