La pm sul bus, tra piazzale Resasco e Prato in 26 senza biglietto
I quattro quinti dei viaggiatori senza titolo di viaggio sono stranieri
I passeggeri in regola gradiscono la novità, soprattutto i chiave “anti borseggio”
Un intero turno su e giù dagli autobus che percorrono avanti e indietro la Valbisagno insieme ai controllori Amt: due agenti di polizia municipale in divisa, mercoledì scorso, hanno preso parte alla giornata di controlli che ha visto protagoniste le linee che percorrono una delle vallate genovesi, tra piazzale Resasco e Prato. Risultato: 26 persone sorprese a viaggiare senza biglietto, delle quali 5 italiane e 21 straniere, provenienti da Ecuador, Perù, Romania e Marocco. Si potrebbe obiettare che in realtà se su quelle linee avessero prestato servizio verso sera avrebbero potuto trovare un numero ben più alto di portoghesi e che andando avanti con la serata avrebbero potuto intervenire su decine di casi di ubriachezza molesta, soprattutto, ma non solo, nel fine settimana. A viaggiare su certe linee dopo le 9 di sera si ha spesso l’impressione di essere tra i pochi sobri e la certezza di essere gli unici che hanno timbrato il biglietto. In Valbisagno succede soprattutto il venerdì sera, quando gruppi di persone salgono già ubriachi in direzione centro o portano con se lattine e bottiglie da scolare nelle vie della movida, dove comprare l’alcol costa generalmente di più di quanto sia costato approvigiornarsi nel pomeriggio al supermercato. All’inizio della serata, mentre i mezzi che risalgono la vallata portano lavoratori a fine turno e famiglie, quelli che scendono sono un anticipo della movida più deteriore.
Ci sono linee più difficili di altre, sia per i passeggeri sia per gli autisti. Basta una scintilla e scoppia il litigio e a volte anche la rissa. Non è da sottovalutare, però, il fatto che al mattino viaggia un maggior numero di anziani, persone indifese che hanno difficoltà a anche a stare in piedi mentre i mezzi arancioni si muovono nel traffico, tra accelerazioni e frenate, fermate e ripartenze. Di questa situazione approfittano i borseggiatori. Poi ci sono gli scippi alle fermate, dove le massaie cariche di borse della spesa e impacciate dai fardelli contenenti gli acquisti.Anche questa è un’emergenza da affrontare.
Gli agenti in divisa hanno funzionato soprattutto come deterrente in chiave “anti borseggio”. Gli utenti paganti del trasporto pubblico hanno capito e apprezzato. Alcuni hanno anche ringraziato gli agenti e chiesto se il servizio si ripeterà.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.