Claque, se un funambolo suona la corda più lunga del mondo
Che musica si suona camminando sopra un cavo metallico? Se la domanda vi sembra strana, fate un salto giovedì alle 21,30 alla Claque del Teatro della Tosse e godetevi “Trk#1 Nogravity4Monk”. Una serata davvero speciale, che prevede la proiezione in anteprima del film documentario “A nogravity experience” e un concerto da lasciare senza fiato. La regia è di Elisa D’Andrea, mentre sul palco della Claque ci saranno Julia Kent, Federico Fantuz, Raffaele Rebaudengo, Bernardo Russo e Tiziano Scali. Ma andiamo con ordine . “A nogravity experience” è il film documentario musicale di Enrico Salmasi che segue e racconta la creazione dello spettacolo Trk#1 per i Nogravity4monks e la sua prima messa in scena, attraverso le voci dei protagonisti. Il film alterna il live show con momenti di backstage, di prove, di riflessioni e di domande, un vero dietro le quinte su come mettere in scena una spettacolo unico nel suo genere. Trk#1, invece, è uno spettacolo teatrale, una coreografia su cavo e un concerto per la corda più lunga mai suonata al mondo. L’idea nasce dal desiderio di Andrea Loreni e Tiziano Scali di portare avanti la ricerca di un progetto nato qualche anno prima. Così vengono coinvolti quattro musicisti straordinari e di provenienze diverse (Julia Kent al violoncello, Raffaele Rebaudengo alla viola, Federico Fantuz e Bernardo Russo alle chitarre).
Due chitarre, una viola, un violoncello e un cavo di acciaio dal diametro di 16 mm: ventun corde. Ventun corde, che vibrano per suonare la paura dell’ignoto, la rabbia, la solitudine,la ribellione e la perdita del se del funambolo. Ventun corde che vibrano per abbattere l’ostacolo, alla ricerca della luce.
All’inizio è il dialogo tra il funambolo ed il vuoto. E il cavo, che sentiamo per la prima volta, ci rimanda i suoni di ciò che il funambolo gli trasmette mentre lo percorre: se è nervoso anche il cavo sarà nervoso, se riesce a stare calmo, il cavo si calma.
Poi, la musica si evolve, grazie all’improvvisazione con i musicisti, all’elettronica, alla tecnologia, ridisegnando il dialogo interiore del funambolo. La musica si crea dal movimento e dalla sua interazione con i musicisti, definita in una sorta di continuo incontro, come per l’equilibrio di un funambolo, mai immobile mai uguale a se stessa. Insomma uno spettacolo imprevedibile ed emozionante.
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