La prima guida di Portofino, un manoscritto tedesco ritrovato su una bancarella

ob_b2ab516388e84ac1e3fc35dc27695a9a_p1030846Jeannie Watt von Mumm amava tanto Portofino da spendersi per convincere Ernest Reimers, al comando del distaccamento tedesco locale durante la Seconda Guerra Mondiale, a risparmiarlo dalla devastazione. Suo marito, un diplomatico tedesco con la passione per la fotografia, aveva realizzato una guida con indicazioni e foto del territorio. Ora quella guida, firmata, appunto, dal Barone Alfons Mumm von Schwarzenstein è stata ritrovata su una bancarella di Colonia dal parroco, don Alessandro Giosso.
Si tratta di un manoscritto, dal titolo “A casa in Liguria”, che magnifica le straordinarie bellezze di Portofino e del territorio, fino a Sestri Levante, raccontando con testi e foto di Rapallo, Zoagli e Chiavari. L’opera, ricca di fotografie (il barone era un appassionato fotografo e aveva realizzato oltre 600 immagini della Cina nel periodo in cui vi aveva lavorato) è stata tradotta e stampata. Verrà presentata domani nel borgo dal parroco insieme al sindaco Giorgio D’Alia e da monsignor Alain Lebeaupin, nunzio apostolico per l’Unione europea.

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Questa la casa dei coniugi Von Mumm a Portofino
Alfons von Mumm aprofitto’ dell’ultima vacanza prima della sua cessazione dall’ufficio della carriera diplomatica, per ricercare una “proprietà come un luogo di riposo“. Intraprese, come egli stesso scrive, <quel viaggio spontaneamente dalla Germania verso la riviera di Levante, fino a quel momento a me completamente sconosciuta, e non ne fui deluso>.
<Sullo stretto istmo che collega Monte Fino con la punta più’ estrema della penisola di Capodimonte, e in questa maniera protegge il porto dal mare aperto, giace il santuario consacrato a San Giorgio, affiancato dal Castello di San Giorgio, in contiguita’ di Villa Carnarvon. In direzione sud, verso la punta del promontorio dentellato a tre punte, si erge il castello medievale di Portofino (Castello Brown n. d. r.) –  scrive il diplomatico -. Nell‘autunno del 1910, ammirai questa veduta per la prima volta. Un breve scambio di telegrammi con il proprietario che conoscevo, il signor Stephen Leech, mi ha reso proprietario del castello, che ho acquisito insieme al completo arredamento>. Vi si trasferì nell’aprile del 1911.
Alfons von Mumm
Alfons  Mumm von Schwarzenstein

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