Il Comune rinnova il regolamento sugli orti urbani

È stato approvato oggi il nuovo testo del regolamento sugli orti urbani, che sostituirà la stesura precedente risalente al 2000 e doterà Genova di uno strumento innovativo, adeguato ai tempi ed alle realtà economiche e sociali.

Rispetto alla precedente versione costituisce già un’innovazione la modalità della stesura della proposta di testo regolamentare, elaborata in un tavolo di lavoro congiunto dai tecnici del Comune di Genova e dai rappresentanti della Consulta del Verde, organo nato con il Regolamento Comunale del verde pubblico e privato che raccoglie le rappresentanze delle associazioni ambientaliste e degli ordini professionali (Agronomi e Forestali, Architetti ecc.) impegnati nel mondo agricolo e di cura del verde.

Mentre il precedente regolamento consentiva la partecipazione ai bandi ad una limitata quota di cittadinanza, con priorità ai pensionati ed alle casalinghe, il nuovo regolamento prevede che gli orti tradizionali disponibili, con superficie coltivabile compresa fra i 50 e i 100 metri quadrati, siano assegnati a fasce di cittadinanza estremamente più ampie.

I nuovi criteri di assegnazione dei punteggi ammetteranno richieste da chiunque abbia compiuto la maggiore età, anche se l’attribuzione del punteggio terrà conto di vari fattori fra cui reddito (ISEE), componenti del nucleo familiare ed età, con particolare incentivo per giovani ed anziani.

Ulteriore elemento di novità è costituito dagli orti innovativi, didattici, sociali, terapeutici e dai giardini condivisi, costituiti da appezzamenti di terreno di almeno 500 metri quadrati che saranno destinati a scuole, associazioni o gruppi di cittadini che si facciano promotori di progetti di uso rurale dei terreni.

Questi terreni saranno individuati dal Comune tra le proprie disponibilità terriere ed assegnati con criteri che terranno conto in particolare della valenza sociale, educativa ed ambientale dei progetti presentati e dell’uso di metodi agronomici ecosostenibili a basso impatto ambientale.

In tutti i casi sia per gli orti tradizionali che per gli orti innovativi non è in nessun modo possibile il commercio e la vendita di prodotti derivanti dalla coltivazione, ma solo l’autoconsumo.

Il nuovo regolamento contiene inoltre alcuni elementi tecnici in merito a ciò potrà essere coltivato, alle pratiche agronomiche ecosostenibili e, soprattutto, in merito alla possibilità di recintare i lotti coltivabili e di installare ricoveri per gli attrezzi.

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