Uber vince ancora davanti al Giudice di Pace. I tassisti genovesi presentano ricorso a Milano
Tassisti genovesi contro le sentenze dei Giudici di pace che hanno reso l’auto sequestrata e annullato la multa ai guidatori di Uber sanzionati dalla polizia locale a genova e Torino. I sindacati e le associazioni di categoria dei tassisti hanno presentato al Tribunale Civile di Milano un ricorso cautelare urgente, ai sensi dell’art. 700 del Codice di Procedura Civile, contro la multinazionale americana per ottenere “l’immediato blocco del servizio Uber-Pop in Italia per concorrenza sleale e per violazione della disciplina amministrativa che regola il settore taxi, regole imposte dal legislatore a tutela dell’utenza”.
La sentenza del Giudice di Pace di Torino di giovedì scorso si aggiunge a quella del collega genovese: Uber non fa concorrenza ai taxi, almeno finché una legge non stabilirà la liceità o meno del servizio di trasporto privato su auto in città. A Genova, come a Torino, sono stati annullati la multa, la confisca del veicolo e le altre sanzioni nei confronti di un’autista fermato dalla polizia municipale.
«Prima di applicare eventuali sanzioni», ha detto il giudice torinese,”il servizio, che sfrutta le nuove tecnologie, andrebbe disciplinato”. Il giudice genovese, invece, aveva stabilito che UberPop non è un servizio assimilabile al taxi, avvicinandosi di più al “noleggio con conducente”, a tariffa pattuita prima. Per questa ragione l’autista “privo di licenza” non poteva essere multato dalla polizia minicipale per infrazione all’articolo 86 del codice della strada, riferito ai taxi. Semmai, la pm al conducente di Uber avrebbe dovuto contestare l’articolo 85.
Ci sono, dunque, anche i tassisti genovesi (insieme ai colleghi lombardi e piemontesi) tra i soggetti che hanno presentato un ricorso cautelare urgente al tribunale civile di Milano per tentare di bloccare Uber-Pop, la multinazionale americana, per ottenere “l’immediato blocco del servizio Uber-Pop in Italia per concorrenza sleale e per violazione della disciplina amministrativa che regola il settore taxi, regole imposte dal legislatore a tutela dell’utenza”. Ad assisterli un team di legali composto dagli avvocati Marco Giustiniani, Nico Moravia e Giovanni Gigliotti dello Studio Legale Pavia e Ansaldo e dall’avvocato Alessandro Fabbi.
Sindacati e associazioni di categoria comunicano che “il Tribunale di Milano si pronuncerà i primi giorni di maggio confidando che quella costituisca la prima vera occasione per la riaffermazione di un principio in cui noi vogliamo continuare a credere: la legge è uguale per tutti e deve essere rispettata”.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.