In evidenza 

Giulia Cecchettin uccisa con una serie di coltellate alla testa e al collo. È la 105ª donna ammazzata in Italia nel 2023

I risultati della prima ispezione del corpo da parte del medico legale. La ragazza ha tentato di difendersi parando i colpi inferti dal suo assassino con le mani e con le braccia: anche quelle presentano svariate ferite. Ancora nessuna notizia dell’ex fidanzato Filippo Turetta, la cui auto è stata segnalata per l’ultima volta domenica scorsa in Austria. Sabato scorso una telecamera lo aveva ripreso picchiare selvaggiamente la ragazza, quindi caricarla sulla sua Fiat Grande Punto

Erano le 23:30 della sera dell’11 novembre scorso quando Giulia Cecchettin incontrava quello che sarebbe diventato il suo aguzzino, l’ex fidanzato Filippo Turetta che aveva lasciato dopo due anni di relazione l’estate scorsa, ma che continuava a incontrare come amico. Lui, però, non aveva accettato la decisione della giovane. Secondo le amiche, continuava a chiederle di tornare assieme.

L’11 novembre le telecamere dell’azienda Christian Dior in via Quinta Strada, a Fossò (in provincia di Venezia, a meno di 6 chilometri dalla casa della ragazza, a Vigonovo e a una trentina di chilometri dalla casa del ragazzo, a Torreglia) avevano ripreso una scena drammatica. Turetta prende a calci e pugni Giulia. Lui le dà calci, pugni. la ragazza sanguina. Il giorno dopo sono state trovate le tracce ematiche sull’asfalto. Lui la rincorre quando cerca di scappare e la colpisce da dietro con violenza, poi di nuovo la riempie di botte: ancora calci e pugni. Lei grida: «Mi fai male», chiede aiuto, ma in giro non c’è nessuno che possa sentirla perché è sera e quella è una zona industriale. La ragazza perde i sensi e Turetta la carica in auto. Sul posto, oltre alle tracce di sangue, sono stati trovati capelli e dello scotch, forse usato per legare la ragazza perché non scappasse dall’auto quando si fosse ripresa.

Quello che deve essere successo dopo lo di può facilmente immaginare dai risultati dall’ispezione cadaverica esterna svolta questa sera dal medico legale Antonello Cirnelli, alla presenza del sostituito procuratore di Pordenone Andrea Del Missier: le numerose ferite alla testa e al collo e quelle alle braccia e alle mani, segno che Giulia ha tentato di difendersi.

Poi l’auto di Filippo Turetta, una grande Punto Nera, comincia un viaggio che passa per il luogo dove il corpo della giovane è stato ritrovato questa mattina, al settimo giorno di ricerche, e tocca diverse località, in Italia e in Austria. Le telecamere stradali rilevano il veicolo n Friuli Venezia Giulia di nuovo in Veneto tra Cortina e Dobbiaco a Lienz, nel Tirolo Orientale, e in Carinzia. L’ultima volta che il mezzo è stato registrato da telecamere risale a domenica scorsa, proprio in Austria. Poi della Grande Punto e di Filippo non ci sono più tracce. Potrebbe aver deciso di farla finita, potrebbe esseresi nascosto da qualche parte o potrebbe aver continuato il suo viaggio in auto senza incappare in occhi elettronici. Nei confronti del giovane è stato emesso un mandato di cattura internazionale.

Proprio domenica erano cominciate le ricerche dopo la denuncia di scomparsa del padre e dei fratelli di Giulia. Il corpo della ragazza è stato trovato questa mattina in un canalone che si trova tra la zona del lago di Barcis e Piancavallo. Sarebbe stato abbandonato sul bordo della strada e fatto rotolare lungo un dirupo per una cinquantina di metri. Non fosse stato trovato in questi giorni, probabilmente sarebbe rimasto in quel luogo per tutto l’inverno perché la strada nella brutta stagione viene chiusa e chiusa resta almeno fino alla metà di aprile. Soltanto giovedì gli investigatori hanno avuto notizia del passaggio dell’auto di Filippo in quel luogo. La telecamera ha continuato a registrare i passaggi, ma per un problema tecnico fino a giovedì nessuno aveva potuto vedere le immagini. La Grande Punto è passata in quella zona nella notte tra sabato 11 e domenica 12 novembre, cioè poche ore dopo l’aggressione registrata dalle telecamere a Fossò.

Giulia Cecchettin e Filippo Turetta si erano conosciuti all’Università di Padova, dove entrambi frequentavano il corso di Ingegneria biomedica. I due, nel 2021, cominciano una relazione, alla quale Giulia mette fine l’agosto scorso. Elena, sorella di Giulia, racconta di comportamenti possessivi. «Lui aveva con lei un comportamento assolutamente coercitivo dal punto di vista psicologico. Vari i campanelli d’allarme» ha raccontato la ragazza in questi giorni, spiegando che, però, non aveva percepito paura da parte della sorella. Giulia, però, avrebbe confessato ad alcune amiche di temere Filippo. Probabilmente non ne aveva parlato alla sorella maggiore per non preoccuparla.

«È stato il vostro bravo ragazzo» scrive sulle sue storie Instagram Elena Cecchettin dopo il ritrovamento del corpo della sorella. Sempre su Instagram aggiunge: «Prevedibile dalla descrizione di quel bravo ragazzo, troppo bravo: non farebbe male neanche a una mosca. Certo, a una mosca no. Ma a una donna, beh, quella è tutta un’altra questione».

Si riferisce certamente a quanto detto dall’avvocato Emanuele Compagno, il legale nominato d’ufficio per difendere Filippo, che aveva detto: «La famiglia è scossa, molto colpita da queste notizie». L’avvocato aveva poi aggiunto che parlando con i genitori del giovane, Nicola Turetta ed Elisabetta Martini «è emersa quasi una figura di ragazzo modello, che frequentava l’università, non ha mai avuto screzi con nessuno, una persona buona di carattere, un ragazzo d’oro. Per i genitori è veramente incredibile quello che sta avvenendo».

Il ritratto che ne fanno gli amici e la sorella di Giulia è diverso. Lo descrivono come una persona cupa, possessiva e ossessiva, capace di ricattare moralmente la ragazza e, negli ultimi tempi, preoccupato dell’imminente laurea della sua ex fissata per giovedì scorso, 16 novembre, quando la giovane avrebbe dovuto discutere la sua tesi di laurea all’Università di Padova. Dopo si sarebbe trasferita a Reggio Emilia, dove voleva frequentare un corso di fumetti. Sarebbe tornata in Veneto solo nel fine settimana. In sostanza, si sarebbe allontanata da lui.

Un appello a Filippo è stato lanciato, attraverso un’intervista al Tg1, dal procuratore capo di Venezia, Bruno Cherchi, «Un appello al ragazzo affinché si costituisca e possa dare la propria versione dei fatti». Poi ha aggiunto: «Speravamo di non dover dare questa notizia (quella del ritrovamento del corpo di Giulia n. d. r.) ma la ricostruzione dei fatti che potrebbe fare Turetta sarebbe molto importante, anche per lui stesso. Per questo ribadisco: non continui questa sua fuga e si costituisca”.

Anche i genitori del ragazzo hanno lanciato un appello al figlio: «Filippo, consegnati alle forze dell’ordine, così puoi spiegare cos’è successo».

Aggiornamento: Filippo è stato arrestato la mattina del 19 novembre in Germania.

Related posts

%d