Truffatori si fingono avvocati per imbrogliare i consumatori promettendo rimborsi favolosi. Denunciati dalla Gdf

Prospettavano una class action (che, tra l’altro, in Italia ha termini estremamente ristretti rispetto a quella Usa) che avrebbe fruttato alle vittime 20mila euro (mai arrivati), ma intanto se ne facevano versare 10mila a fronte di inesistenti spese legali e commissioni


Traendo le mosse da una querela, sporta da parte di un privato cittadino, la Compagnia della Guardia di Finanza di Albenga, nell’ambito dei propri compiti istituzionali in materia di reati contro il patrimonio, ha individuato un soggetto, molto attivo sul territorio milanese, appartenente a un’organizzazione dedita alle truffe, perpetrate telefonicamente o tramite internet.


Le complesse attività di indagine, svolte mediante mirate analisi documentali e accertamenti bancari, volti a ricostruire le movimentazioni collegate alla realizzazione dell’illecito, hanno consentito di disvelare il sistema di frode posto in essere dal menzionato pluripregiudicato e da due sodali.
Inizialmente, i truffatori si presentavano come professionisti di uno studio legale meneghino, specializzato nella tutela dei diritti del consumatore e attivo nel settore del recupero crediti per conto dei clienti, tramite le class action.
In un secondo momento, carpita la buona fede della vittima mediante sottili raggiri, false promesse ed elevate abilità oratorie, gli stessi si facevano accreditare su un conto corrente dedicato, radicato presso una banca milanese, somme di denaro (circa 10.000 euro) a titolo di corrispettivo per non meglio specificate commissioni, spese legali e provvigioni, con la promessa al “cliente” che, in breve tempo, gli sarebbe stato liquidato un indennizzo di cospicuo valore (circa 20.000 euro), di fatto mai corrisposto.
I responsabili della frode, ricostruita dal Reparto, sono stati denunciati alla locale Procura della Repubblica per i reati di truffa (art. 640 c.p.) e sostituzione di persona (494 c.p.).
L’intervento operato dalle Fiamme Gialle ingaune si inquadra, nell’ambito della missione istituzionale della Guardia di Finanza, in un contesto di monitoraggio e repressione delle fenomenologie criminali, caratterizzate da elevato disvalore sociale, più gravi e diffuse sul territorio e conferma il pieno coinvolgimento del Corpo nella salvaguardia dei cittadini, spesso anziani, più deboli e minacciati dalle frodi di delinquenti senza scrupoli, i quali, a differenza delle loro vittime, si avvalgono dei più sofisticati strumenti comunicativi e tecnologici a disposizione.
In copertina: foto di repertorio
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