Fiab e #genovaciclabile: «Via di Francia, la pista ciclabile è diventata deposito di cantiere e posteggio abusivo»


Le associazioni denunciano il rischio sicurezza: «Avevamo suggerito un percorso alternativo che avrebbe necessitato solo di cartelli, invece la situazione di pericolo dura da un anno. La situazione è intollerabile»

La pista ciclabile di Via di Francia è interrotta ormai da circa un anno a causa dei lavori di riqualificazione del nodo di San Benigno e la vita dei ciclisti urbani transitanti per quel passaggio quasi obbligato si è complicata non poco.

«Non vogliamo contestare i cantieri che qui come in altre parti della città sono necessari per la riqualificazione della viabilità genovese ma lamentiamo una scarsa attenzione per la mobilità ciclistica quando vengono interrotti i percorsi ciclabili senza fornire adeguate soluzioni alternative» spiega Romolo Solari, presidente di Fiab Genova.
«Riceviamo segnalazioni continue per una soluzione che dura da circa un anno e per cui era stato suggerito al Comune un percorso alternativo (che avrebbe richiesto solo cartellonistica) che non è mai stato messo in atto. E peggio ancora alcune persone hanno rinunciato alla bici per la pericolosità. È questo il modo di incentivare le mobilità ciclistica?» aggiunge Alessandra Repetto, fondatrice del gruppo #genovaciclabile.

Le due associazioni evidenziano che «per la pianificazione, nazionale, regionale e metropolitana la mobilità ciclistica ha pari dignità rispetto le altre forme di mobilità, ma nei fatti a Genova ci troviamo con cantieri che costringono il ciclista a percorrere tratti di strada estremamente pericolosi senza che nessuno abbia minimamente pensato a mitigare il suo rischio».
«Quando poi notiamo che la pista ciclabile non è più interessata dal cantiere ma è diventata un deposito di barriere jersey ed in parte parcheggio abusivo il tutto diventa assolutamente intollerabile – dicono i due responsabili delle associazioni -. C’era però bisogno di disturbare il Sindaco per questa cosa? A quanto pare sì. Non abbiamo mai ricevuto risposte esaustive dagli uffici preposti che abbiamo interpellato più volte. Speriamo che il Sindaco intervenga prima che ci scappi l’incidente grave».
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