Domani via alla caccia al cinghiale, l’associazione Osa: «Escursionisti, biker e cercatori di funghi farebbero bene a munirsi di giubbotto antiproiettile ed elmetto»

Per l’associazione animalista, il via alle doppiette avviene «malgrado l’eccezionale siccità, i numerosi incendi che hanno devastato centinaia di ettari di boschi e campagne, la peste suina e gran parte dei boschi ancora coperti di foglie e la visibilità molto inferiore alla gittata delle micidiali armi a munizione intera dei cacciatori»

Inizia in Liguria domenica 1° ottobre la caccia “normale” al cinghiale «malgrado l’eccezionale siccità, i numerosi incendi che hanno devastato centinaia di ettari di boschi e campagne, la peste suina e gran parte dei boschi ancora coperti di foglie e la visibilità molto inferiore alla gittata delle micidiali armi a munizione intera dei cacciatori; ed inoltre con la presenza di escursionisti, gitanti, biker e cercatori di funghi, cui viene negato il diritto di frequentare le campagne in tranquillità e sicurezza, e che farebbero bene a munirsi di giubbotto antiproiettile ed elmetto», dicono all’associazione.


L’Osservatorio Savonese Animalista denuncia che, «in questa situazione tragica ma non seria, si continua a ritenere la caccia il mezzo per “depopolare” i cinghiali a fini antiPSA e contrastare i danni arrecati alle coltivazioni da cinghiali e caprioli; e si finge di non sapere, che la loro presenza è dovuta alle liberazioni di animali negli anni 80 da parte dei cacciatori, affinché si riproducessero diffusamente – come anni dopo avvenuto – per essere cacciati a piacere; ma la caccia non solo non è la soluzione del problema ma – dicono gli scienziati – ne è la causa, soprattutto nella forma usata della “braccata”, o della “girata” con le limitazioni delle recenti ordinanze sulla peste suina, perché gli animali scapperanno per decine di chilometri, si disgregheranno i grossi branchi e tutte le femmine potranno andare in calore e poi partorire migliaia di cuccioli, invece dell’unica cucciolata della capobranco originaria»,
OSA ricorda che «in paesi meno succubi agli appetiti venatori ed ai politici loro amici (l’unico parlamentare eletto a Savona è il loro paladino storico!) – continuano all’associazione – si sta sperimentando con buoni risultati la vaccinazione specie-specifica con esche contenenti sostanze che procurano la sterilità per diversi anni. Le squadre di cinghialisti liguri, 282 con 8.297 componenti (il 64% del totale dei cacciatori liguri), rispettivamente 85 e 2.708 in provincia di Savona, dovrebbero uccidere fino a 35.000 cinghiali, numero calcolato con censimenti inattendibili, invece di usare mezzi tecnici accurati (droni, infrarossi, termocamere); come sempre il contingente non verrà raggiunto e si protrarrà la caccia a gennaio, che comunque è permessa tutto l’anno per effetto dell’ordinanza PSA; i cinghiali sono infatti probabilmente molti di meno ma, inseguiti da squadre e cani per decine di chilometri al giorno potranno entrare e uscire nelle zone rosse di peste suina (non ancora efficacemente recintate), mescolarsi con soggetti positivi e favorire l’amplificazione della malattia ovunque».
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